"Non faccia il rottamatore dell'Occidente". Berlusconi bacchetta Trump

«Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale. Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il "rottamatore" dell'Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l'America è stata negli ultimi ottant'anni». A dirlo è la presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Belrusconi in un'intervista al Foglio in uscita lunedì 17 febbraio e di cui è uscita qualche anticipazione.       La primogenita del Cav. non risparmia critiche ai signori delle Big Tech, rispetto ai quali «c'è un problema di concorrenza sleale grande come una casa» e che "sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la di

"Non faccia il rottamatore dell'Occidente". Berlusconi bacchetta Trump

«Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale. Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il "rottamatore" dell'Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l'America è stata negli ultimi ottant'anni». A dirlo è la presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Belrusconi in un'intervista al Foglio in uscita lunedì 17 febbraio e di cui è uscita qualche anticipazione.

 

 

 

La primogenita del Cav. non risparmia critiche ai signori delle Big Tech, rispetto ai quali «c'è un problema di concorrenza sleale grande come una casa» e che "sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell'algoritmo». A proposito del dibattito in corso sulla trattativa per la pace nel conflitto russo-ucraino: «Per porre fine a questo terribile conflitto sarà inevitabile un compromesso ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. All'Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza». Infine, «se fosse una pace fatta sulla pelle di Kiev e dell'Europa non credo si potrebbe considerare un bene» e conclude che «se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica».

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