Nuove tutele per i lavoratori con malattie gravi: il via libera della Camera
lentepubblica.it L’Assemblea della Camera ha approvato all’unanimità, in prima lettura, una proposta di legge che introduce nuove misure a favore dei lavoratori affetti da malattie gravi quali patologie oncologiche, invalidanti e croniche. L’approvazione di questa legge rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei lavoratori colpiti da gravi patologie, garantendo loro diritti fondamentali e strumenti […] The post Nuove tutele per i lavoratori con malattie gravi: il via libera della Camera appeared first on lentepubblica.it.

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L’Assemblea della Camera ha approvato all’unanimità, in prima lettura, una proposta di legge che introduce nuove misure a favore dei lavoratori affetti da malattie gravi quali patologie oncologiche, invalidanti e croniche.
L’approvazione di questa legge rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei lavoratori colpiti da gravi patologie, garantendo loro diritti fondamentali e strumenti di supporto per affrontare le difficoltà legate alla malattia senza dover rinunciare alla propria occupazione.
Nuove tutele per i lavoratori con malattie gravi: il via libera della Camera
Il provvedimento, articolato in quattro disposizioni, mira a garantire la conservazione del posto di lavoro e permessi retribuiti per chi necessita di cure e accertamenti medici.
Congedi, tutela occupazionale e diritto prioritario allo smart working
La normativa stabilisce che i lavoratori del settore pubblico e privato con una diagnosi di malattia oncologica o patologie croniche e invalidanti, con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, potranno beneficiare di un congedo massimo di 24 mesi, utilizzabile in modo continuativo o frazionato. La certificazione medica dovrà essere rilasciata dal medico di base o da uno specialista operante in una struttura pubblica o accreditata.
Durante il periodo di congedo, il lavoratore manterrà il diritto alla conservazione del posto, pur non percependo alcuna retribuzione e non potendo svolgere attività lavorativa. Tuttavia, il periodo di assenza potrà essere riscattato ai fini previdenziali mediante il versamento dei contributi secondo le regole della prosecuzione volontaria.
Esaurito il periodo di congedo, i lavoratori dipendenti hanno diritto ad accedere prioritariamente al lavoro agile qualora l’attività lavorativa sia compatibile con detta modalità di svolgimento della prestazione, in conformità alla normativa in materia (l. n. 81/2017).
Per i lavoratori autonomi con le stesse patologie, il provvedimento prevede un’estensione del periodo di sospensione dell’attività, che potrà arrivare fino a 300 giorni annui, raddoppiando il limite attualmente previsto dalla legge.
Permessi retribuiti per cure e accertamenti
I dipendenti affetti da malattie oncologiche o croniche invalidanti potranno usufruire di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per sottoporsi a visite specialistiche, esami diagnostici e cure mediche, oltre ai permessi già previsti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali.
Nel settore privato, i datori di lavoro potranno richiedere il rimborso degli oneri all’ente previdenziale, mentre nel settore pubblico verrà garantita la sostituzione del personale assente, in particolare per le figure scolastiche e per quelle categorie previste dalla contrattazione collettiva.
Il costo stimato per l’attuazione di questa misura è di 33 milioni di euro annui a partire dal 2025, finanziato attraverso una riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili.
Premi di laurea in memoria dei pazienti oncologici
Il provvedimento prevede anche l’istituzione di un fondo, con una dotazione di 2 milioni di euro annui dal 2025, destinato a finanziare premi di laurea intitolati alla memoria di pazienti oncologici. I riconoscimenti saranno destinati a studenti meritevoli laureati in discipline mediche e scientifiche, come medicina e chirurgia, biotecnologie, farmacia e chimica farmaceutica.
Le modalità di assegnazione e i criteri di selezione degli studenti verranno definiti con un decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca, adottato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il dossier della Camera dei Deputati
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