Omicidio Limido, respinta la richiesta di perizia psichiatrica su Marco Manfrinati


Il giudice per l’udienza preliminare di Varese Marcello Buffa ha respinto la richiesta di perizia su Marco Manfrinati, accusato di omicidio volontario e tentato omicidio premeditato rispettivamente del suocero Fabio Limido e della ex moglie Lavinia (fatti avvenuti la primavera 2024 a Varese).
La richiesta era stata presentata alla precedente udienza dal legale dell’imputato Fabrizio Busignani il quale ha presentato a sostegno di questa richiesta una consulenza tecnica da parte di uno psichiatra che secondo la sua risultanza dimostrerebbe come l’uomo non avesse la capacità di intendere e di volere a partire dal luglio del 2022, in seguito all’abbandono della casa familiare dell’ex moglie; incapacità che sarebbe perdurata anche durante la fase dell’omicidio. Una posizione non condivisa dal legale di parte civile Fabio Ambrosetti. L’udienza in camera di consiglio procede per la discussione sul rinvio a giudizio.
La difesa ha contestato le aggravanti, in particolare la premeditazione (sono diverse: appunto dalla premeditazione per il solo caso di tentato omicidio, alla legame parentale, al fatto che entrambe le vittime fossero parte offese in un processo per stalking, ma c’è anche la crudeltà). E sempre la difesa ha chiesto, in caso di decadenza delle aggravanti, di poter accedere al rito abbreviato. Il pubblico ministero Claudia Maria Contini ha chiesto il rinvio a giudizio, richiesta a cui fa riferimento anche la parte civile. “La partita si gioca sulle aggravanti, e quindi sulla richiesta di rito”, ha spiegato l’avvocato Fabio Ambrosetti nel corso di una pausa che ha preceduto la ripresa dell’udienza, quando verrà pronunciata la decisione.
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