Overshoot: cosa significa superare e tornare a un riscaldamento globale di 1,5°C? La risposta del Cmcc

Aprile 15, 2025 - 12:30
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Overshoot: cosa significa superare e tornare a un riscaldamento globale di 1,5°C? La risposta del Cmcc

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e il primo con più di 1.5°C al di sopra dei livelli preindustriali. Il problema riguarda ovviamente tutta la popolazione mondiale e in modo particolare noi europei, considerando che come appena confermato dai dati di Copernicus e Wmo, il nostro è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, a una velocità addirittura doppia rispetto alla media globale. Se molti obiettivi climatici nazionali e aziendali mirano a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, ormai è chiaro che il fenomeno continua ad aumentare. Ciò rende quasi inevitabile il fatto che il superamento di 1,5°C di riscaldamento globale non possa essere più considerato un fenomeno passeggero destinato a non ripetersi. Gli scienziati, i responsabili politici e la società si impegneranno sempre più in una nuova discussione su cosa significhi «mantenere il limite di 1,5°C», ma bisogna fare i conti con un quello che sembra essere un vero e proprio trend. E allora, la domanda è: è possibile superare 1,5°C e tornare a questo livello o al di sotto di esso entro un determinato periodo di tempo? Cosa sarebbe necessario per mantenere questa opzione possibile e quali sarebbero le sue conseguenze?

A queste domande punta a dare una risposta una recente indagine che esplora le implicazioni di tali percorsi di «overshoot»  (il termine inglese overshoot - superamento e declino - ha un significato diverso nella letteratura scientifica rispetto a quello comune, dove overshoot significa semplicemente che un determinato limite è stato superato, senza alcuna promessa o piano di rientrare nel limite in un momento successivo). Realizzata da un team internazionale di scienziati ed esperti coinvolti nei rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, la review prende in considerazione i danni e i rischi legati al clima, l'adattamento e la vulnerabilità, i requisiti per le emissioni globali e le questioni relative alle politiche climatiche globali e nazionali. L'analisi evidenzia le prove e le lacune di conoscenza che illustrano le scelte e le sfide che i decisori si trovano ad affrontare.

Il titolo dello studio è “Overshoot: A Conceptual Review of Exceeding and Returning to Global Warming of 1.5°C” ed è stato pubblicato sull’Annual review of environment and resources.

Lo studio fornisce un quadro chiaro per la comprensione dei rischi climatici nel contesto dei percorsi di overshoot. Viene esaminata l'evoluzione dei rischi quando le temperature globali superano 1,5°C, e vengono esplorate le opzioni di adattamento valutandone la fattibilità dal punto di vista della risposta geofisica e del sistema Terra. Inoltre, il documento evidenzia le principali barriere, le sfide e le lacune di conoscenza che richiedono urgente attenzione. 
Lo studio applica questo quadro ai rischi aggregati secondo le «ragioni di preoccupazione» dell'IPCC, che includono: perdite irreversibili di ecosistemi e patrimonio culturale, aumento degli eventi meteorologici estremi, spostamento delle vulnerabilità regionali che potrebbe aggravare le disuguaglianze globali, impatti complessi su scala globale e il rischio di innescare tipping points irreversibili come il collasso della calotta glaciale o il deperimento della foresta amazzonica.
Un risultato fondamentale è che un mondo che supera 1,5°C anche solo temporaneamente sarà un mondo più danneggiato rispetto a quello in cui avremmo evitato di superare 1,5°C. Tuttavia, riportare il riscaldamento a 1,5°C o al di sotto di questa soglia comporterebbe in genere rischi minori rispetto a quelli che si avrebbero se il riscaldamento si stabilizzasse e rimanesse permanentemente al di sopra di 1,5°C.
Per invertire il riscaldamento globale dopo l’overshoot, la politica climatica potrebbe perseguire diverse strategie, descritte nel paper attraverso tre strategie esemplificative e complementari: aumentare ulteriormente la rimozione del biossido di carbonio (CDR), ridurre ulteriormente le emissioni residue di CO2 e ridurre ulteriormente i forzanti climatici a vita breve, in particolare il metano. Per ottenere una riduzione della temperatura globale, queste azioni dovrebbero andare oltre quanto attualmente previsto dalla maggior parte degli obiettivi climatici nazionali. 
La fattibilità del ritorno a 1,5°C dipende dall'entità del picco di riscaldamento: un picco più basso riduce le barriere ambientali, tecnologiche ed economiche al recupero. Accelerare le azioni a breve termine per ridurre le emissioni è un prerequisito fondamentale per mantenere l'obiettivo di mantenere il ritorno a 1,5°C, almeno in linea di principio.
Il team che ha condotto questa ricerca è composto da esperti di alto profilo provenienti dalle migliori istituzioni di tutto il mondo. Diversi autori hanno ricoperto o ricoprono attualmente il ruolo di vicepresidenti di uno dei gruppi di lavoro dell'IPCC, mentre altri hanno contribuito alla stesura di una serie di rapporti dell'IPCC. Anna Pirani del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), è una delle autrici del paper e vanta un'ampia esperienza nell'IPCC.
Il team comprende collaboratori di prestigiose istituzioni come CICERO in Norvegia, il German Institute for International and Security Affairs, il Met Office nel Regno Unito, l'Università di Bristol, l'Università delle Fiji, l'Istituto per le Piccole Isole, l'Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research, la Mountain Research Initiative, l'Università di Berna, il Global Systems Institute dell'Università di Exeter e il Politecnico di Zurigo. Il materiale grafico del paper è stato co-progettato dal team di autori, guidato da Angela Morelli e Tom Gabriel Johansen di Info Design Lab.

Ma non c’è solo questo nuovo studio a offrire un focus sull’overshooting. La Fondazione CMCC ha appena lanciato proprio su questo fronte anche Overshoot: what does it mean to exceed and return to 1.5 ºC?, una piattaforma digitale progettata per fornire una visione accessibile e scientifica del concetto di overshoot del riscaldamento globale e delle sue implicazioni per i rischi climatici, l'adattamento e la mitigazione. La piattaforma sfrutta la visualizzazione dei dati e lo storytelling per colmare il divario tra la ricerca scientifica, la consapevolezza pubblica e l'azione politica. 

La piattaforma Overshoot è un ambiente vivo che fornisce una serie di risorse per navigare in un argomento complesso e destinato a caratterizzare il dibattito sul clima del futuro, intrecciando le implicazioni scientifiche, politiche, ambientali, sociali ed economiche. Essa consente ai responsabili politici, ai ricercatori e al pubblico in generale di comprendere la complessità degli scenari di overshoot e le loro implicazioni.

Il lancio di Overshoot è in linea con la missione del CMCC di promuovere lo sviluppo della scienza del clima per la politica e la società. Man mano che le discussioni sull'overshoot evolvono, la piattaforma continuerà a fungere da risorsa viva, incorporando nuove ricerche, sviluppi di policy e strumenti di coinvolgimento degli utenti.

L'overshoot, viene sottolineato, non è un processo semplice, ma un percorso complesso, plasmato da molteplici motivazioni e pressioni contrastanti. I decisori dovranno orientarsi tra una serie di fattori in competizione tra loro, compromessi e sinergie nel valutare se e quanto velocemente ridurre le temperature globali al di sotto di 1,5°C dopo aver superato tale soglia.

Per affrontare il problema dell'overshoot, sarà necessario prendere decisioni simultanee e integrate riguardanti l'adattamento, la mitigazione e la resilienza, tenendo conto delle diverse preferenze, capacità e responsabilità di azione.

 

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