Peter Copping potrebbe (finalmente) rilanciare lo stile di Lanvin
Peter Copping sembra, finalmente, aver tracciato la giusta rotta per Lanvin. Nominato lo scorso giugno alla direzione creativa dello storico marchio che fa capo all’omonimo gruppo cinese, il designer inglese ha debuttato in passerella ieri con la collezione autunno/inverno 2025-26. Il primo semestre della holding, di cui fanno parte anche Walford, Sergio Rossi, Caruso e […]
![Peter Copping potrebbe (finalmente) rilanciare lo stile di Lanvin](https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/01/Lanvin_.jpg)
Peter Copping sembra, finalmente, aver tracciato la giusta rotta per Lanvin. Nominato lo scorso giugno alla direzione creativa dello storico marchio che fa capo all’omonimo gruppo cinese, il designer inglese ha debuttato in passerella ieri con la collezione autunno/inverno 2025-26.
Il primo semestre della holding, di cui fanno parte anche Walford, Sergio Rossi, Caruso e St. John, si è chiuso con un calo double digit del 20%, con ricavi a pari a 171 milioni di euro, quelli di Lanvin hanno segnato -15,4 per cento. Il lavoro di Copping è più che strategico al rilancio della maison che negli ultimi ha tentato, senza fortuna, di replicare il successo degli anni d’ora segnati dal geniale Alber Elbaz. Copping ha preso il posto di Bruno Sialelli, in carica per quattro anni e preceduto da Olivier Lapidus e Bouchra Jarrar.
Copping ha mandato in passerella abiti in grado di rispecchiare il dna delineato da Elbaz fatto di mise pensate prevalentemente per il daywear più che per i red carpet. Allo stesso tempo il menswear rispecchia le esigenze di un uomo attento al proprio stile senza eccedere nelle tendenze da Gen Z, un cambiamento notevole per un marchio che negli ultimi anni ha riscosso un sorprendente successo nel segmento sneakers. Il famoso je ne sais pas di Elbaz è tornato e si fonde con i rimandi alla belle époque della fondatrice Jeanne Lanvin.
La maison più antica di Francia, fondata nel 1885, è stata dormiente per molti anni a causa di direzioni creative confuse, il percorso intrapreso dal designer anglosassone sembra rispecchiare i bisogni di uomini e donne in cerca di indumenti di qualità più che aderenti alle ultime tendenze in voga su TikTok. Lo dimostrano i numerosi capispalla dal taglio impeccabile, i blazer sartoriali, gli comodi pantaloni per lui e per lei, i trench e la maglieria. Non mancano gli abiti da sera, decorati da paillettes e giochi si texture a contrasto, ma sono punti luce sporadici in una galassia di proposte concrete, alcune strizzano l’occhio al quiet luxury, altre giocano con nuance old fashion. Il denim è interpretato in maniera urban, lontano dai rimandi streetwear. Nonostante la mancanza, per il momento, di borse e scarpe particolarmente rilevanti, il segmento prêt-à-porter spinge ad esclamare “buona la prima”.
Laureato alla Central Saint Martins e al Royal College of Art di Londra, Copping vanta un curriculum costellato di grandi nomi: dopo aver trascorso un decennio al fianco di Marc Jacobs come capo del womenswear di Louis Vuitton è stato direttore creativo di Nina Ricci dal 2009 al 2014, passando poi, nel medesimo ruolo, da Oscar de la Renta fino al 2016. Successivamente, Copping è stato a capo della haute couture di Balenciaga, reintroducendo – sotto la guida del direttore creativo Demna – le collezioni di alta moda nel 2021.
Qual è la vostra reazione?
![like](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/like.png)
![dislike](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/dislike.png)
![love](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/love.png)
![funny](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/funny.png)
![angry](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/angry.png)
![sad](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/sad.png)
![wow](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/wow.png)