Piracy Shield: Capitanio riprende i provider e Assoprovider chiama la Corte dei Conti
Prosegue le polemiche nate dal blocco per errore di sabato a Google
Chiede alla Corte dei Conti di accertare l'eventuale danno erariale causato dagli scivoloni di Piracy Shield, l'associazione Assoprovider, nell'esposto presentato in queste ore alla Procura regionale della Corte dei Conti di Roma. Non solo: nella sua azione, l'associazione indipendente di ISP e di aziende impegnate nello sviluppo di internet, chiede di far luce sulla congruità dell'azione dell'Agcom nella gestione delle risorse economiche relative a Piracy Shield, lo scudo anti pirateria.
Dura la reazione di Assoprovider nei confronti del grave errore di misura commesso sabato dallo scudo anti pezzotto donato dalla Serie A all'Agcom per arginare la diffusione illecita delle partite. Non è un caso che la mossa dell'associazione arrivi oggi, all'indomani dell'intervento di Massimiliano Capitanio, commissario Agcom in prima linea nel contrasto alla pirateria, sulla questione che inevitabilmente sta tenendo banco online e offline.
Capitanio, intervenuto nel corso di una diretta YouTube sul canale Ciao Internet, si è guardato bene dal fare nomi, ma il messaggio, comunque, è passato forte e chiaro. Ha detto, tra le altre cose, che l'Agcom chiederà conto ai diretti interessati - sottinteso: ai provider - del ritardo nel ritiro della segnalazione di revoca del blocco a Google, aggiungendo che i responsabili della segnalazione errata saranno chiamati a rispondere degli eventuali danni civili e penali.
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