Poeta della Serra: "Così ribalto il paradigma". A Roma versi e web si incontrano
C'è chi sostiene a gran voce che il romanticismo, inteso come espressione del sentimento, abbia smesso di attraversare le nostre giornate e che la luminosa attrazione per le idee non appartenga alle nuove generazioni. Poeta della Serra, però, è sostenitore e dimostrazione della tesi contraria: arrivato a Roma dopo un'infanzia trascorsa tra i sassi e le architetture rupestri di Matera, ha aderito al movimento della «street poetry», fatto indossare ai suoi versi una veste pop e riversato nei quartieri il gusto della parola necessaria. Dai cassonetti ai cartelli stradali, dai semafori agli specchi: tutto, in città, può arricchirsi e arricchire. E nella Capitale, che di bellezza abbonda, «lo spazio non manca». «La poesia si incontra solamente a scuola e spesso si studia controvoglia. La poesia di strada, invece, vuole ribaltare questo paradigma: nessuno ti costringe a leggerla. È l'incontro casuale che avvicina i passanti», racconta. L'intervista di Valentina Bertoli.
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C'è chi sostiene a gran voce che il romanticismo, inteso come espressione del sentimento, abbia smesso di attraversare le nostre giornate e che la luminosa attrazione per le idee non appartenga alle nuove generazioni. Poeta della Serra, però, è sostenitore e dimostrazione della tesi contraria: arrivato a Roma dopo un'infanzia trascorsa tra i sassi e le architetture rupestri di Matera, ha aderito al movimento della «street poetry», fatto indossare ai suoi versi una veste pop e riversato nei quartieri il gusto della parola necessaria. Dai cassonetti ai cartelli stradali, dai semafori agli specchi: tutto, in città, può arricchirsi e arricchire. E nella Capitale, che di bellezza abbonda, «lo spazio non manca». «La poesia si incontra solamente a scuola e spesso si studia controvoglia. La poesia di strada, invece, vuole ribaltare questo paradigma: nessuno ti costringe a leggerla. È l'incontro casuale che avvicina i passanti», racconta. L'intervista di Valentina Bertoli.
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