"Prima i pugni in faccia, poi ha preso il martelletto". Capotreno massacrato, com'è riuscito a non morire a bordo
Un altro capotreno massacrato di botte sul convoglio, un'altra aggressione violentissima. A raccontare la sua odissea è Andrea Tampieri, 33enne in servizio giovedì sul treno regionale Milano-Bologna e preso a pugni in faccia solo perché aveva osato chiedere il biglietto. L'orrore è avvenuto intorno alle 11, alla stazione di Fidenza in provincia di Parma. A colpire il capotreno è stato un passeggero in evidente stato di alterazione. L'uomo ha anche fatto in tempo a distruggere il vetro della cabina di guida col martelletto frangivetro: il video dell'aggressione, ripreso da un altro passeggero a bordo del treno, è stato pubblicato dalla pagina social Welcome to Favelas. L'aggressore è stato fermato dagli agenti della Polizia ferroviaria, identificato e fotosegnalato, mentre il capotreno dopo esssere stato soccorso è stato trasferito al Pronto soccorso dell'ospedale di Vaio e sottoposto ad accertamenti. Secondo i testimoni, Tampieri sarebbe stato aggredito alle
Un altro capotreno massacrato di botte sul convoglio, un'altra aggressione violentissima. A raccontare la sua odissea è Andrea Tampieri, 33enne in servizio giovedì sul treno regionale Milano-Bologna e preso a pugni in faccia solo perché aveva osato chiedere il biglietto.
L'orrore è avvenuto intorno alle 11, alla stazione di Fidenza in provincia di Parma. A colpire il capotreno è stato un passeggero in evidente stato di alterazione. L'uomo ha anche fatto in tempo a distruggere il vetro della cabina di guida col martelletto frangivetro: il video dell'aggressione, ripreso da un altro passeggero a bordo del treno, è stato pubblicato dalla pagina social Welcome to Favelas.
L'aggressore è stato fermato dagli agenti della Polizia ferroviaria, identificato e fotosegnalato, mentre il capotreno dopo esssere stato soccorso è stato trasferito al Pronto soccorso dell'ospedale di Vaio e sottoposto ad accertamenti.
Secondo i testimoni, Tampieri sarebbe stato aggredito alle spalle, mentre stava scendendo dal convoglio in sosta. A immobilizzare l'aggressore sono stati due dipendenti di Mercitalia. "Io ho avuto la prontezza di riuscire a rifugiarmi nella cabina di guida - ha spiegato il ferroviere al Corriere della Sera -. Lui ha estratto il martelletto di emergenza, quello che si dovrebbe usare per rompere i finestrini e ha provato a entrare. Se posso ancora parlare lo devo alla freddezza di essere sono riuscito a mettermi al riparo".
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