Progetto euRobin: l’Europa vuole sviluppare una robotica intelligente, interattiva e umanocentrica

Il progetto europeo euRobin è un’iniziativa strategica europea volta a promuovere l’avanzamento e la diffusione della robotica intelligente attraverso la cooperazione, lo scambio di conoscenze e il sostegno all’innovazione. Lo scopo è superare le barriere tecnologiche (e non solo) che ostacolano i principali sviluppi attesi dalla robotica, cioè la sua integrazione con l’intelligenza artificiale, partendo però dall’assunto di base che la ricerca debba favorire lo sviluppo di tecnologie “umanocentriche”, un’intelligenza “trasferibile”, la creazione di infrastrutture comuni e la promozione della collaborazione.
In questo articolo proveremo a spiegare il senso di questi concetti che sono di straordinaria attualità nel momento in cui sta emergendo la necessità di una maggiore “autonomia” (o sovranità tecnologica) dell’Europa su quelle che sono considerate tecnologie strategiche per il futuro del Vecchio continente.
Il progetto euRobin
Nato nel 2022 come rete europea di eccellenza grazie a un finanziamento di 12,5 milioni di euro stanziati dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea, il progetto euRobin mira a mettere a sistema le competenze più avanzate a livello europeo, facilitando un proficuo trasferimento di conoscenze tra il mondo accademico, l’industria e la società civile, sempre nel rispetto dei principi etici che contraddistinguono l’Europa.
Questo ambizioso progetto vede la partecipazione di ben 31 partner distribuiti in 14 paesi, inclusa la significativa presenza italiana attraverso l’Università di Pisa e il Consorzio di Ricerca Create (Create DIH), ed è coordinato dal rinomato centro di ricerca tedesco sulle tecnologie aerospaziali DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt).
Il focus sull’interazione intelligente
In documento intitolato Strategic Research Agenda pubblicato a marzo 2025 i ricercatori di euRobin hanno fatto il punto sulle direttrici della ricerca, partendo dal presupposto che il progresso della robotica avverrà sempre più attraverso l’intersezione di diverse aree di ricerca.
L’obiettivo principale del progetto è sviluppare un’Intelligenza Artificiale che possa essere trasferita facilmente tra diversi robot, per diversi compiti e in diversi ambienti (IA trasferibile) e che sia strettamente integrata con il corpo fisico del robot (IA embodied o incorporata).
A un livello più strategico lo scopo è progettare un futuro in cui gli sviluppi tecnologici mettano al centro le esigenze umane, promuovere una forte collaborazione tra diverse discipline e rafforzare l’industria europea della robotica.
Una prima direzione fondamentale che la ricerca deve seguire è lo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale specificamente pensata per la robotica, che sia adatta alle sfide di questo campo ma anche abbastanza generale da poter essere usata in molte applicazioni e su diverse piattaforme robotiche. Un problema importante in questo ambito è la scarsità di dati necessari a “insegnare” ai robot: di qui la ricerca di metodi per condividere la conoscenza tra robot, compiti e ambienti. Un altro aspetto rilevante è l’integrazione di modelli di IA generativa, come i Large Language Models (LLM) e i Vision-Language-Action Models (VLA), con i sistemi robotici tradizionali, che potrebbe portare a robot più capaci. Il progetto affronterà anche la difficoltà di collegare i dati sensoriali grezzi con concetti astratti (signal-to-symbol gap) usando approcci di IA neurosimbolica. Sarà importante garantire che i robot siano comprensibili e affidabili (explainability e fiducia) e che utilizzino l’energia in modo efficiente. Da ultimo si studierà come i robot possano apprendere con continuità nel tempo e in modo sicuro.
Un secondo aspetto riguarda come migliorare i metodi per modellare e controllare robot complessi, sviluppando sistemi di controllo basati sull’IA che funzionino in tempo reale. Si cerca di superare la distinzione tra controllo rapido ma limitato e pianificazione lenta ma globale, puntando a una pianificazione globale che possa avvenire in tempo reale e a un controllo che tenga conto degli obiettivi generali. Sarà fondamentale integrare la pianificazione dei movimenti e delle attività con il ragionamento, migliorare il controllo di più robot che lavorano insieme e gestire la manipolazione di oggetti che si deformano e di robot costruiti con materiali morbidi. Si svilupperanno nuovi approcci matematici per il controllo e la pianificazione, si migliorerà la modellazione dell’interazione con l’ambiente, si studierà la pianificazione a lungo termine e si creeranno delle copie digitali intelligenti (gemelli digitali semantici) degli ambienti e dei robot.
Terza direttrice della ricerca sarà l’Interazione Uomo-Robot (HRI). Ci si concentrerà sullo sviluppo di robot che siano consapevoli dell’ambiente circostante e socialmente intelligenti, capaci di capire il comportamento umano e di interagire in modo naturale. Il progetto lavorerà sul miglioramento dei sensori e delle interfacce per l’HRI. Si affronteranno sfide come il miglioramento del rilevamento del tatto e la navigazione in ambienti con persone, ma anche questioni di più ampio respiro come la modellazione degli aspetti cognitivi umani e la gestione di diversi livelli di autonomia del robot. Tra i temi centrali in questo ambito figurano l’uso di Large Language Models (LLM) per rendere le interazioni più naturali, lo studio dell’interazione con più persone contemporaneamente e la progettazione di sistemi che permettano di modificare il livello di autonomia del robot in base alle necessità umane.
Il ruolo del Create DIH e del PrismaLab nel progetto
All’interno del vasto e qualificato consorzio di euRobin figurano, come anticipato, due entità italiane: l’Università di Pisa, con un ruolo prettamente accademico, e il Consorzio di Ricerca Create (Create DIH). Create è un acronimo che sta per Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e la Tecnologia dell’Elettromagnetismo.
Il Create DIH (Digital Innovation Hub) si configura come un “ponte” per connettere le aziende italiane con gli ecosistemi europei e fornire loro un supporto concreto per lo sviluppo di sistemi basati su tecnologie robotiche. Un attore, quindi, in grado di supportare attivamente le piccole e medie imprese (PMI) e le aziende a media capitalizzazione (Mid-Caps) nell’adozione di metodologie di produzione agile attraverso l’integrazione strategica di soluzioni avanzate di robotica e automazione.
Per adempiere alla sua missione, Create DIH offre una gamma completa e diversificata di servizi, che spaziano dall’accesso a opportunità di finanziamento alla validazione concettuale e alla prototipazione rapida, passando per la valutazione approfondita della maturità digitale delle imprese, la creazione e il brokeraggio di ecosistemi innovativi, il testing e la validazione di nuove tecnologie, fino ad arrivare a servizi di mentoring personalizzato e formazione specialistica. Il portafoglio di servizi offerto da Create DIH è quindi pensato per coprire l’intero ciclo di vita dell’innovazione, dall’idea iniziale fino alla sua concreta adozione sul mercato, dimostrando un solido impegno nel fornire un supporto olistico e mirato alle esigenze delle PMI italiane.
Oltre a euRobin, Create DIH è attivamente coinvolto in altri progetti di rilevanza europea, tra cui spiccano RIMA (Robotics for Inspection and Maintenance) e DIH² (Digital Innovation Hubs for Manufacturing SMEs).
Le competenze del Create DIH in materia di robotica sono fornite dal Prisma Lab (Prisma sta per Progetti di Robotica Industriale e Sistemi di Manifattura Avanzata) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, una struttura fondata e diretta dal professor Bruno Siciliano. In particolare la sinergia tra Create e Prisma Lab è fondamentale per tradurre la ricerca di frontiera in soluzioni concrete per le imprese.
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