"Prossimi ostaggi liberi domenica". L'annuncio di Hamas

Hamas ha annunciato che non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi prima di domenica prossima e che il giorno prima fornirà i nomi dei prigionieri che saranno liberati. Lo riferisce un esponente dell'organizzazione, citato da Times of Israel. L'accordo stabilisce che Hamas rilascerà il secondo gruppo di ostaggi il settimo giorno dell'accordo. Poiché l'accordo è entrato in vigore domenica 19, il settimo giorno dell'accordo coincide con domenica.       «Gaza, con il suo grande popolo e la sua resilienza, risorgerà per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto e continuerà sulla strada della fermezza finché l'occupazione non sarà sconfitta». Questo il contenuto di un comunicato rilasciato da Hamas il secondo giorno del cessate il fuoco con Israele, che prosegue: «Nel corso di 471 giorni, i crimini sistematici dell'occupazione non sono riusciti a dissuadere il nostro popolo e la sua coraggiosa resistenza dall'aggrapparsi alla terra e dall'affrontare l'aggressione». Ora che il c

"Prossimi ostaggi liberi domenica". L'annuncio di Hamas

Hamas ha annunciato che non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi prima di domenica prossima e che il giorno prima fornirà i nomi dei prigionieri che saranno liberati. Lo riferisce un esponente dell'organizzazione, citato da Times of Israel. L'accordo stabilisce che Hamas rilascerà il secondo gruppo di ostaggi il settimo giorno dell'accordo. Poiché l'accordo è entrato in vigore domenica 19, il settimo giorno dell'accordo coincide con domenica.

 

 

 

«Gaza, con il suo grande popolo e la sua resilienza, risorgerà per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto e continuerà sulla strada della fermezza finché l'occupazione non sarà sconfitta». Questo il contenuto di un comunicato rilasciato da Hamas il secondo giorno del cessate il fuoco con Israele, che prosegue: «Nel corso di 471 giorni, i crimini sistematici dell'occupazione non sono riusciti a dissuadere il nostro popolo e la sua coraggiosa resistenza dall'aggrapparsi alla terra e dall'affrontare l'aggressione». Ora che il cessate il fuoco è in vigore l'attenzione internazionale e non inizia a spostarsi sulla ricostruzione dell'enclave costiera demolita da Israele. Secondo un report rilasciato l'anno scorso dalle Nazioni Unite, riemerso negli ultimi giorni, affermava che per la ricostruzione della Striscia bisognerà aspettare fino al 2040 e, secondo una valutazione dei danni effettuata dalle Nazioni Unite, il costo delle operazioni si attesta intorno ai 1,2 miliardi di dollari. Un ruolo nella ricostruzione, o quantomeno nella fase di transizione, vedrà il coinvolgimento anche dell'Italia.

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