Puma lancia il piano per tagliare i costi: via 500 posti di lavoro
Puma taglierà 500 posti di lavoro in tutto il mondo nell’ambito di un programma di riduzione dei costi. Secondo quanto riportato da Reuters, stando alle dichiarazioni del CEO Arne Freundt, circa 150 posizioni riguarderanno la sede centrale. Come fa sapere l’agenzia stampa, l’annuncio è arrivato dopo la pubblicazione delle previsioni sul 2025 giudicate deludenti, in […]

Puma taglierà 500 posti di lavoro in tutto il mondo nell’ambito di un programma di riduzione dei costi. Secondo quanto riportato da Reuters, stando alle dichiarazioni del CEO Arne Freundt, circa 150 posizioni riguarderanno la sede centrale.
Come fa sapere l’agenzia stampa, l’annuncio è arrivato dopo la pubblicazione delle previsioni sul 2025 giudicate deludenti, in un contesto di domanda debole negli Stati Uniti e in Cina. L’azienda, che impiega circa 21mila persone nel mondo, ha in programma anche di chiudere alcuni store giudicati non redditizi, come ha dichiarato il direttore finanziario Markus Neubrand.
Nello specifico, il piano di riduzione dei costi di Puma ha come obiettivo il raggiungimento di un margine operativo dell’8,5% entro il 2027, dal 7,1% del 2024. Rivista anche la marginalità: l’ebit rettificato esclusi i costi una-tantum è atteso tra i 520 e 600 milioni di euro e scende a 445-520 milioni inclusi i costi del programma nextlevel, ben al di sotto dei 622 milioni del 2024 e delle attese degli analisti, che in media puntavano a 683 milioni di euro.
La società ha inoltre affermato che le sue vendite annuali corrette dall’effetto dei cambi cresceranno a un tasso compreso tra l’1% e il 5% (low-to-mid-single-digit), rispetto a una crescita del 4,4% a 8,82 milioni di euro nel 2024.
Il colosso dello sportswear ha infine sottolineato che il 2025 vede anche il persistere di tensioni geopolitiche e sfide economiche, tra cui i conflitti commerciali e la volatilità delle valute.
Nel fiscal year il 2024 le vendite di Puma sono salite del 4,4% a cambi costanti a 8,8 miliardi di euro (+2,5% a cambi correnti). L’ebit è rimasto piatto a 622 milioni e l’utile netto è sceso del 7,6% a 282 milioni.
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