Pupi Avati la tocca piano: "Non vorrei essere Amadeus per nulla al mondo"
La tocca piano Pupi Avati parlando dell'ex direttore artistico di Sanremo passato dalla Rai al Nove, non senza qualche polemica. "Mi sono detto invidioso perché mi sembra totalmente ingiusto che gli altri abbiano delle cose che io non ho", afferma il regista ospite della puntata di 'Ciao Maschio' andata in onda sabato 16 novembre in seconda serata su Rai 1. "Soprattutto in ambito della qualità delle cose. Io sono invidioso nei riguardi non tanto del successo, perché se il successo è diventare Amadeus, è davvero ultima cosa al mondo che vorrei. Invece vorrei diventare un grande regista, tipo Federico Fellini", confessa Avati a Nunzia De Girolamo. "Cito sempre Fellini - spiega Avati - perché è della mia terra, perché è fatto anche lui della cultura contadina. Io voglio diventare Fellini, anche io voglio avere tutte queste cose". L'invidia che più ha logorato il regista è quella di "non essere Fellini e non esserlo ancora diventato", ammette Avati, convinto che "le energie fondamentali d
La tocca piano Pupi Avati parlando dell'ex direttore artistico di Sanremo passato dalla Rai al Nove, non senza qualche polemica. "Mi sono detto invidioso perché mi sembra totalmente ingiusto che gli altri abbiano delle cose che io non ho", afferma il regista ospite della puntata di 'Ciao Maschio' andata in onda sabato 16 novembre in seconda serata su Rai 1. "Soprattutto in ambito della qualità delle cose. Io sono invidioso nei riguardi non tanto del successo, perché se il successo è diventare Amadeus, è davvero ultima cosa al mondo che vorrei. Invece vorrei diventare un grande regista, tipo Federico Fellini", confessa Avati a Nunzia De Girolamo.
"Cito sempre Fellini - spiega Avati - perché è della mia terra, perché è fatto anche lui della cultura contadina. Io voglio diventare Fellini, anche io voglio avere tutte queste cose". L'invidia che più ha logorato il regista è quella di "non essere Fellini e non esserlo ancora diventato", ammette Avati, convinto che "le energie fondamentali delle persone siano la gelosia e anche l'invidia. Tutti questi sinonimi al negativo ti danno una carica per la quale tu pensi di non essere ancora stato risarcito dalla vita. E a 86 anni pensare di non essere ancora risarcito vuol dire avere qualche aspettativa ancora", conclude.
Quella di ieri è stata l'ultima puntata stagionale di Ciao Maschio che chiude con un record di ascolti: 22,7% di share con punte del 24% e 848.000 telespettatori medi. È, considerando l'intero palinsesto televisivo di seconda serata del sabato sera, il programma con lo share più alto di tutto il panorama. Nel salotto della De Girolamo sedevano Pupi Avati, Giovanni Terzi e il prof. Antonino Tamburello che hanno approfondito il tema dell'amore e delle sue illusioni. Incursione speciale, per l'ultima puntata, dell'attore Francesco Procopio. Anche sui social la puntata ha riscosso molto successo, facendo risultare l'hashtag #CiaoMaschio tra i più discussi della specifica fascia oraria.
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