Quinto giorno consecutivo di attacchi DDoS a siti italiani da parte di hacker filorussi
I disservizi sembrano ancora una volta piuttosto moderati.
Anche oggi continua la campagna di attacchi del gruppo di hacker filorussi NoName057(16) ai danni delle infrastrutture informatiche italiane, pubbliche e private. Lo riporta l’Adnkronos, citando attacchi nei settori “governativo, trasporti, finanziario, energetico e della difesa”, senza però entrare troppo nello specifico (questa mattina abbiamo osservato che il sito dell’AGCM era molto lento, ma non sappiamo se i due eventi sono correlati).
Come abbiamo visto anche negli scorsi giorni, i disservizi sembrano di entità lieve/moderata, probabilmente anche perché l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) ha dispiegato le opportune contromisure per mitigare, se non proprio assorbire, l’impatto dell’attacco, che è di tipo DDoS (Distributed Denial of Service). Ricordiamo brevissimamente che significa che un gran numero di dispositivi, generalmente infettati da malware apposito all’insaputa dei rispettivi proprietari, invia in modo coordinato un gran numero di richieste e dati al bersaglio, che si sovraccarica e non riesce a stare dietro all’elevatissimo volume di traffico, rallentando e nel peggiore dei casi andando completamente offline.
Gli attacchi sono iniziati lunedì, in risposta, stando a quanto dichiarato dagli hacker, delle dichiarazioni definite “russofobe” fatte dal presidente Mattarella nel corso del weekend contro il regime di Putin. Si sono susseguiti praticamente tutta la settimana: ieri, sempre secondo l’Adnkronos, l’attacco ha coinvolto 20 siti web di imprese e organizzazioni che operano nel settore della giustizia, della finanza e dei trasporti. È un pattern abbastanza ben stabilito per gli hacker, che tendono a concentrarsi più o meno sempre sugli stessi settori (oltre a quelli citati spicca anche quello della produzione di armi da fuoco).
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