Richemont sopra le stime nel Q3 (+10%) riaccende le speranze del mondo del lusso
Le Borse europee hanno aperto in rialzo questa mattina grazie allo sprint dei titoli del lusso che stanno mettendo a segno performance positivamente inattese nell’ultimo trimestre del 2024. Dopo Cucinelli, oggi è stata la volta di Richemont, che pur dopo un primo semestre deludente, nel q3 dell’esercizio fiscale 2024/2025 ha registrato risultati sopra le stime […]
Le Borse europee hanno aperto in rialzo questa mattina grazie allo sprint dei titoli del lusso che stanno mettendo a segno performance positivamente inattese nell’ultimo trimestre del 2024. Dopo Cucinelli, oggi è stata la volta di Richemont, che pur dopo un primo semestre deludente, nel q3 dell’esercizio fiscale 2024/2025 ha registrato risultati sopra le stime nelle principali divisioni e in quasi tutti i mercati di riferimento, segnando un crescita complessiva dei ricavi del 10% (sia a tassi correnti sia a tassi costanti) a 6,2 miliardi di euro che – si legge in una nota della società – “è il dato sulle vendite più alto mai ottenuto da Richemont in un trimestre, nonostante una domanda ancora difficile in Cina, dove le vendite sono calate del 18 per cento”. Nei nove mesi il gruppo elvetico ha totalizzato una progressione a cambi costanti del 4% a 16,2 miliardi di euro. Il titolo sta guadagnano oltre 17 punti percentuali sulla Borsa di Zurigo, trascinando in positivo in mattinata tutto il comparto del lusso.
Tornando nel dettaglio ai dati del colosso, le vendite dei segmenti core della maison, ovvero la gioielleria (Buccellati, Cartier, Van Cleef & Arpels e Vhernier) e ‘altri’ (fashion e e-commerce) hanno registrato rispettivamente una progressione del 14%, sopra le attese di una crescita più moderata del 4%, e dell’11% che supera il consensus del 3 per cento. Migliora anche il decremento del comparto orologeria – passato da -13 a -8% – fattore determinante della performance sottotono dei sei mesi del gruppo, acuita dall’impatto negativo dell’area Asia Pacifico, la principale per questa divisione.
In termini geografici, laddove non stupisce la continua debolezza della Cina (-18%), si riscontrano performance migliori delle aspettative in America (+22% con un consensus dell’11%), in Medio-Oriente e Africa (+20% con un consensus del 10%) e in Europa e Giappone (+19% con un consensus del 6%).
Complici anche i dati sull’inflazione americana, che a dicembre si è attestata allo 0,4% su base mensile, superando le attese, e al 2,9% annuo, come da stime, e l’attesa di nuovi tagli dei tassi da parte della Fed, oltre che la tregua annunciata a Gaza a partire dal 19 gennaio dopo 15 mesi di conflitto, i mercati hanno ritrovato l’ottimismo e contribuito a una spinta delle borse globali con uno sprint particolare dei listini europei, che vedono molti dei titoli del lusso in rally.
Oltre alla migliore performance, quella della Borsa di Parigi che guadagna l’1,3% con Kering e Lvmh (di cui si attendono i risultati il 28 gennaio) in volata rispettivamente a +18 e +17%, anche Piazza Affari a Milano dove il Ftse Mib segna un aumento dello 0,8% (ieri in chiusura l’ultimo dato segnava il +1,5 per cento). Tra le blue chip di Piazza Affari sprint del titolo di Moncler che questa mattina segna quasi il +9%, seguito da Salvatore Ferragamo a +8% e Brunello Cucinelli a +3% dopo i risultati trimestrali incoraggianti divulgati negli scorsi giorni.
Qual è la vostra reazione?