Ricondizionati in crescita: il risparmio c'è, ma gli italiani sono delusi
Gli smartphone sono al primo posto.
Il mercato dei prodotti ricondizionati continua a guadagnare terreno in Italia, spinto da una crescente consapevolezza verso acquisti più sostenibili e dal bisogno di risparmiare. Un’indagine condotta da Altroconsumo su un campione di circa 1.000 persone, infatti, ha rivelato che il 76% degli italiani sa distinguere un prodotto ricondizionato da uno di seconda mano, ma solo il 28% ha effettivamente acquistato almeno un prodotto ricondizionato, soprattutto smartphone. Tra questi, quasi la metà (47%) si è detta soddisfatta, ma c'è ancora un ampio margine di insoddisfazione, con il 45% degli acquirenti che ha riscontrato problemi post-acquisto, in particolare legati alle batterie poco performanti e a graffi o imperfezioni presenti sul prodotto.
COSA SPINGE GLI ITALIANI VERSO I RICONDIZIONATI?
Il prezzo resta la principale motivazione: i prodotti ricondizionati sono spesso venduti a costi notevolmente inferiori rispetto a quelli nuovi, offrendo così una scelta più accessibile ai consumatori che cercano di risparmiare senza rinunciare a prodotti tecnologici di qualità. In particolare, gli smartphone sono al primo posto nelle preferenze degli italiani, rappresentando il 59% degli acquisti di prodotti ricondizionati, seguiti da elettrodomestici (17%), computer (8%) e tablet (5%).
La sostenibilità è un altro fattore importante: molti consumatori vedono i ricondizionati come una scelta ecologica, contribuendo a ridurre gli sprechi tecnologici e il loro impatto ambientale. Questo è particolarmente vero tra i giovani, che sono tra i più informati sui vantaggi ambientali di questa scelta di acquisto.
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