Rinnovo CCNL Statali 2024: le novità in materia di smart working

lentepubblica.it Nell’intesa preliminare raggiunta sul rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) degli Statali, dedicato al comparto delle Funzioni Centrali, per il triennio 2022-2024 una sezione è dedicata allo smart working. L’intesa, sottoscritta dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e alcune sigle sindacali, rappresenta un nuovo punto di riferimento per circa 195.000 […] The post Rinnovo CCNL Statali 2024: le novità in materia di smart working appeared first on lentepubblica.it.

Rinnovo CCNL Statali 2024: le novità in materia di smart working

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Nell’intesa preliminare raggiunta sul rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) degli Statali, dedicato al comparto delle Funzioni Centrali, per il triennio 2022-2024 una sezione è dedicata allo smart working.


L’intesa, sottoscritta dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e alcune sigle sindacali, rappresenta un nuovo punto di riferimento per circa 195.000 lavoratori pubblici, tra cui dipendenti di ministeri, agenzie fiscali e enti economici.

Questa nuova cornice normativa non solo offre garanzie e indicazioni ai dipendenti delle amministrazioni centrali, ma si configura come modello per i futuri contratti nei settori della sanità, della scuola e degli enti locali. Di seguito, le principali novità introdotte per quel che riguarda il lavoro agile.

Rinnovo CCNL Statali 2024: le novità in materia di smart working

Il nuovo contratto per il lavoro agile stabilisce un sistema strutturato che equilibra le esigenze dei lavoratori con quelle delle amministrazioni, consentendo un’ampia flessibilità per i dipendenti che ne fanno richiesta.

Accesso e criteri per il lavoro agile

L’accesso al lavoro agile avviene su base volontaria e riguarda tutti i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, sia a tempo pieno sia parziale. Tuttavia, non tutte le mansioni sono compatibili con questa modalità. Le amministrazioni sono incaricate di identificare le attività che possono essere svolte da remoto, escludendo quelle che richiedono l’uso di strumentazioni non trasportabili o che richiedono una presenza fisica per turni o altre esigenze operative. Questo sistema consente una certa flessibilità, permettendo ai lavoratori di adattare l’attività professionale alle proprie esigenze personali, pur rispettando i requisiti di servizio delle amministrazioni pubbliche.

Un’attenzione specifica è riservata ai lavoratori che vivono situazioni particolarmente delicate, come problemi di salute o responsabilità di cura verso familiari con disabilità. Per questi dipendenti, il contratto consente di estendere i giorni di lavoro agile rispetto agli altri colleghi, favorendo così una migliore gestione del bilanciamento tra vita professionale e privata.

Orario di lavoro e diritto alla disconnessione

La gestione dell’orario di lavoro in modalità agile prevede due fasce:

  1. Fascia di contattabilità: durante questo periodo, il lavoratore è tenuto a rendersi disponibile per comunicazioni lavorative. L’orario di lavoro può comunque includere permessi orari, previsti per ragioni personali o familiari, che sono regolati dal contratto collettivo.
  2. Fascia di disconnessione: questa fascia comprende il periodo di riposo obbligatorio di 11 ore consecutive e le ore notturne (tra le 22:00 e le 6:00). Durante la fascia di disconnessione, il lavoratore ha il diritto di non rispondere a comunicazioni lavorative, garantendo così un netto stacco dalle responsabilità professionali.

Inoltre, il contratto vieta lo svolgimento di straordinari, trasferte e attività a rischio durante i giorni di lavoro agile, in modo da tutelare il lavoratore e mantenere l’integrità delle condizioni contrattuali.

Gestione di problemi tecnici

In caso di problematiche tecniche che ostacolano il lavoro agile, il dipendente ha l’obbligo di informare immediatamente il proprio superiore, il quale può disporre il rientro in sede se le difficoltà tecniche impediscono il proseguimento del lavoro a distanza. Questa disposizione evita interruzioni prolungate e consente di mantenere la continuità del servizio, pur in un contesto di flessibilità.

Lavoro da remoto e verifica delle condizioni di sicurezza

Il contratto disciplina anche il lavoro da remoto, che prevede la possibilità di svolgere le proprie attività professionali da una sede alternativa, come il domicilio o altre postazioni fuori dall’ufficio. Le modalità specifiche di lavoro da remoto includono opzioni come il telelavoro domiciliare e altre forme decentrate come il coworking. In questi casi, l’amministrazione fornisce le attrezzature necessarie e concorda preventivamente il luogo di lavoro con il dipendente.

Per garantire la sicurezza e adeguate condizioni operative, l’amministrazione effettuerà controlli periodici sul luogo di lavoro remoto. Questi accertamenti includono anche una valutazione dei rischi per prevenire infortuni o situazioni di rischio. Questa misura mira a garantire che i dipendenti operino in un ambiente sicuro, adeguato e conforme agli standard richiesti, evitando che il lavoro da remoto diventi un potenziale pericolo per la salute e la sicurezza del lavoratore.

Il testo dell’intesa sottoscritta

Qui il documento completo.

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