Robotica e Automazione, Germania in crisi: per il 2025 atteso un calo del 9%

L'industria tedesca della robotica e dell'automazione sta attraversando un periodo di forte crisi. A determinare questa situazione, oltre a fattori ciclici, ci sono problemi strutturali come l'eccessiva dipendenza del comparto dal settore automotive, ma anche un gap di competitività sui mercati internazionali. Anche i costruttori di macchinari vedono un 2025 difficile. Le aziende chiedono riforme e interventi urgenti per invertire la rotta: taglio delle tasse sulle imprese, incentivi agli investimenti e meno regolamentazioni. L'articolo Robotica e Automazione, Germania in crisi: per il 2025 atteso un calo del 9% proviene da Innovation Post.

Robotica e Automazione, Germania in crisi: per il 2025 atteso un calo del 9%

L’industria tedesca della robotica e dell’automazione sta affrontando un periodo fortemente critico: dopo il calo del 6% registrato nel 2024, per il 2025 è previsto un ulteriore calo del 9% che porterà il fatturato totale del settore a quota 13,8 miliardi di euro. Nel 2023 il comparto aveva realizzato un fatturato di ben 16,2 miliardi di euro.

“L’andamento delle vendite nel settore della robotica e dell’automazione richiede azioni immediate”, commenta Dietmar Ley, presidente di VDMA Robotics + Automation. “L’attuale tendenza al ribasso non dipende solo da fluttuazioni cicliche della domanda, ma ha cause strutturali molto tangibili: tra queste, ad esempio, l’eccessiva dipendenza del settore della robotica e dell’automazione dall’industria automobilistica tedesca. Inoltre ci sono debolezze nella competitività che le aziende e la politica devono affrontare con riforme coerenti”.

Robotica e automazione in Germania, ordini in calo

Nel 2024, oltre al calo del fatturato, si è registrata anche una forte diminuzione degli ordini.

Sul fronte interno il calo è stato del -16% rispetto all’anno precedente. Ma anche gli ordini provenienti dall’estero sono diminuiti del 2%.

L’unico dato positivo è rappresentato dalle esportazioni verso l’Eurozona, che hanno fatto segnare un importante aumento degli ordini (+44% nel 2024). A diminuire invece è stata la domanda proveniente da paesi al di fuori dell’Eurozona (-13%).

Ley: “Più innovazione per recuperare competitività”

Le aziende del settore devono focalizzarsi sul miglioramento della propria competitività, spingendo sul pedale dell’innovazione per diventare più agili nel rispondere alle richieste dei clienti e riducendo i costi per competere con i concorrenti esteri.

“Le aziende del settore tedesco della robotica e dell’automazione devono concentrarsi sulla propria competitività”, dice Ley. “La priorità è accelerare l’innovazione”.

Ley chiede anche che la politica metta a disposizione delle imprese un programma di riforme: “Vista la forte concorrenza globale, la Germania non può più permettersi di partire in svantaggio a causa di una regolamentazione sproporzionata e di costi eccessivi”, dice. “L’economia ha bisogno di una cornice che supporti e non ostacoli la crescita”.

Nonostante queste sfide, Ley si dice convinto che le tendenze di crescita a lungo termine del settore rimangono solide, ma sottolinea l’importanza di impostare ora la giusta direzione.

L’umore nero dei costruttori di macchinari

Se i costruttori tedeschi di robot e automazione non se la passano benissimo, anche il mondo dei costruttori di macchinari tedeschi vede il 2025 come un anno difficile.

L’indagine economica condotta a fine gennaio dalla VDMA, la federazione dei costruttori tedeschi di macchinari, evidenzia criticità e preoccupazioni sia per il presente sia per i prossimi mesi.

Dalle risposte di oltre mille associate alla Federazione emerge che oltre un terzo delle aziende – il 35% – valuta la propria situazione attuale come scarsa o molto scarsa. Di parere opposto il 22% delle imprese che ha valutato la situazione come buona o molto buona. Per quanto riguarda le prospettive future, il 22% delle aziende prevede un miglioramento nei prossimi sei mesi, mentre il 63% si aspetta che la situazione rimanga invariata.

La VDMA sottolinea la necessità di riforme rapide e incisive da parte del governo tedesco. “Rispetto all’ultima volta che è stato condotto il sondaggio tre mesi fa, l’umore nelle aziende non è cambiato quasi per niente: sempre meno aziende valutano la situazione come buona o molto buona”, commenta il capo economista della VDMA, Ralph Wiechers. “Abbiamo bisogno di incentivi per gli investimenti e costi più bassi in Germania. In particolare, chiediamo un’aliquota fiscale sulle imprese che sia competitiva a livello internazionale, arrivando al massimo del 25%, e una riduzione significativa della burocrazia e della regolamentazione. Anche il mercato del lavoro deve essere reso notevolmente più flessibile e seguire i principi di un’economia di mercato. Serve un ammodernamento vero del Paese”, dice Wiechers. Un set di richieste, insomma, non dissimili da quelle degli industriali italiani.

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