Roma, Caterina Giglio in mostra a Palazzo Velli con “ANImATAMeNTE”

(Adnkronos) - Dal 7 al 17 novembre si tiene la mostra di una delle artiste di punta della nuova scena contemporanea curata da Gianluca Marziani Roma, 25 ottobre 2024.La storica residenza di Palazzo Velli a Trastevere ospita dal 7 al 17 novembre 2024 la mostra di una delle artiste più interessanti della nuova scena contemporanea: “ANImATAMeNTE” di Caterina Giglio, curata da Gianluca Marziani, è un viaggio sensoriale attraverso quasi 100 opere che raccontano, con potenza emotiva e metaforica, un intreccio profondo tra arte e vita. Le opere di “ANImATAMeNTE” riflettono un universo fluido e universale, popolato da figure femminili potenti, simboli di sensualità, maternità e saggezza. Le forme corporali disegnate da Giglio si allungano verso il cielo come alberi, fiorendo e trasformandosi in una continua metamorfosi che celebra i sensi e la vita. E proprio in questo contesto, l'albero diventa il simbolo della rinascita e della connessione tra umano, animale e vegetale. L'utilizzo eclettico

Roma, Caterina Giglio in mostra a Palazzo Velli con “ANImATAMeNTE”

(Adnkronos) - Dal 7 al 17 novembre si tiene la mostra di una delle artiste di punta della nuova scena contemporanea curata da Gianluca Marziani

Roma, 25 ottobre 2024.La storica residenza di Palazzo Velli a Trastevere ospita dal 7 al 17 novembre 2024 la mostra di una delle artiste più interessanti della nuova scena contemporanea: “ANImATAMeNTE” di Caterina Giglio, curata da Gianluca Marziani, è un viaggio sensoriale attraverso quasi 100 opere che raccontano, con potenza emotiva e metaforica, un intreccio profondo tra arte e vita.

Le opere di “ANImATAMeNTE” riflettono un universo fluido e universale, popolato da figure femminili potenti, simboli di sensualità, maternità e saggezza. Le forme corporali disegnate da Giglio si allungano verso il cielo come alberi, fiorendo e trasformandosi in una continua metamorfosi che celebra i sensi e la vita. E proprio in questo contesto, l'albero diventa il simbolo della rinascita e della connessione tra umano, animale e vegetale. L'utilizzo eclettico di tecniche e materiali, come penna a china, acquerelli, acrilici, carta velina e giapponese, riflette la vitalità creativa di Giglio, il cui lavoro si ispira a influenze che spaziano da Lewis Carroll a Kiki Smith e Max Ernst. Le sue opere, che vedono la speciale curatela di uno dei maggiori esperti d'arte in Italia - Gianluca Marziani -, incarnano una tensione continua tra il segno e il corpo, tra connessioni familiari e psicomagie, generando un'esperienza visiva e sensoriale potente.

Nelle parole di Marziani, la pittura di Giglio diventa un atto catartico, capace di infondere energia e significato universale; la mostra rappresenta, dunque, non solo una narrazione visiva ma anche un percorso di guarigione, in cui le opere dialogano in modo simbiotico con il testo del curatore, dando vita a una conversazione unica e suggestiva tra immagini e parole.

Caterina Giglio, nata e cresciuta a Roma, ha intrapreso il suo percorso creativo fin dai tempi del Liceo Artistico, proseguendo con studi di Architettura, poi abbandonati per dedicarsi alla creazione artistica senza compromessi. La sua carriera, variegata e poliedrica, ha visto l'artista lavorare nel teatro come attrice, costumista e scenografa; il suo interesse per il riciclo creativo e la sperimentazione con materiali diversi ha contribuito a creare opere iconiche, come un arazzo di oltre tre metri realizzato con cravatte degli anni '60. Negli ultimi anni, Giglio ha concentrato la sua attenzione sulla pittura, esplorando il simbolismo degli alberi e il disegno pittorico ed esprimendo in modo ancor più approfondito i flussi emotivi e l'inconscio.

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