Romania,lider liberale USR Elena lasconi scaricata dal suo partito

Aprile 11, 2025 - 23:19
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Romania,lider liberale USR Elena lasconi scaricata dal suo partito

Il processo elettorale romeno sembra sempre più un pasticciaccio brutto, che continua a peggiorare. Dopo lo storico annullamento del primo turno delle presidenziali e l’esclusione del candidato favorito, l’outsider ultranazionalista Călin Georgescu, ora le scosse hanno raggiunto anche la galassia liberal-democratica. Elena Lasconi, la candidata dell’Usr di centro-destra, è stata messa all’angolo dai vertici del suo stesso partito, che temono un’eccessiva frammentazione del fronte europeista a tutto vantaggio dei candidati dell’estrema destra e hanno deciso di sostenere l’ex collega Nicușor Dan. Ma la leader della formazione liberal-conservatrice non sembra intenzionata a farsi da parte.

Da Bucarest arriva l’ennesimo colpo di scena nella saga quasi fantascientifica delle elezioni presidenziali. Il Paese balcanico ha creato un precedente storico quando, lo scorso dicembre, la Corte costituzionale ha deciso di annullare l’intero primo turno del voto sulla base di rapporti dell’intelligence circa influenze russe. Il candidato indipendente Călin Georgescu, proveniente dall’area della destra radicale sovranista, euroscettica e pro-Cremlino, è poi stato formalmente estromesso dalla competizione elettorale, riprogrammata per il prossimo 4 maggio.

Il suo capitale politico è stato raccolto dall’altra figura di spicco dell’ultradestra nazional-populista e filorussa: George Simion, leader del partito Aur (affiliato ai Conservatori dell’Ecr a Strasburgo), che i sondaggi danno ora in netto vantaggio sui contendenti, com’era stato il caso anche per Georgescu fino ad un mese fa. Le cifre esatte variano sensibilmente da una rilevazione all’altra, ma in media Simion è accreditato con circa il 32 per cento dei consensi, mentre nel dintorno del 17-20 per cento si affollano in tre.

C’è il sindaco della capitale, Nicușor Dan, uno dei fondatori dell’Usr che però si candida ora da indipendente. Poi c’è Crin Antonescu, un altro liberale di lungo corso (ma nelle fila del Pnl) e scelto come profilo unitario dalla coalizione di governo, composta appunto dal Pnl più i socialdemocratici del Psd e la minoranza ungherese dell’Udmr. Infine c’è Victor Ponta, ex premier socialista che si presenta anche lui da indipendente, ma stavolta con una piattaforma sovranista.

Così, i quadri dell’Usr hanno annunciato che ritireranno il loro supporto a Lasconi per sostenere Dan, ufficialmente per non sparpagliare ulteriormente i voti del bacino elettorale di riferimento. Una decisione dell’ufficio nazionale del partito ha sancito ieri (9 aprile) la potenziale fine della corsa per la presidente dell’Usr, dopo che un sondaggio commissionato dalla stessa dirigenza le aveva dato un misero 4,1 per cento, significativamente sotto alla media delle altre rilevazioni (che si aggira comunque su cifre poco lusinghiere, intorno al 10 per cento).

“Anche se è una decisione dolorosa per il partito, abbiamo votato per sostenere un candidato indipendente alla presidenza della Romania”, ha dichiarato Dominic Fritz, sindaco di Timisoara e numero due dell’Usr, esortando anche il Psd e il Pnl ad appoggiare il primo cittadino di Bucarest onde evitare che il ballottaggio si trasformi in un derby sovranista tra Simion e Ponta.

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