Salemi: in Sicilia, una “città di pietra” nella Valle del Belice

Salemi è un’esperienza totale: un borgo da esplorare con gli occhi, da ascoltare attraverso le voci delle sue tradizioni, da assaporare nella sua cucina genuina. Un luogo che incanta e lascia il segno

Salemi: in Sicilia, una “città di pietra” nella Valle del Belice

Immerso tra le dolci colline della Valle del Belice, a solo un’ora di distanza dalla splendida Trapani, il borgo di Salemi si erge con la sua anima medievale a 442 metri sul livello del mare, nella Sicilia Occidentale.

Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, avvolto dai profumi del pane appena sfornato e dal verde intenso di vigneti e uliveti. Qui la storia si intreccia con la tradizione e ogni pietra dell’antico borgo racconta un passato di nobiltà e resistenza.

Salemi, borgo medievale: storia e natura

Salemi è considerata una delle cittadine medievali più affascinanti della Sicilia, seconda solo alla celebre Erice per importanza storica. Il suo centro storico, un intrico di vicoli lastricati e scalinate in pietra, si raccoglie attorno al castello normanno-svevo, costruito su un promontorio che regala una delle vedute più suggestive del sud Italia. Dalla terrazza merlata della torre circolare, lo sguardo si perde in un panorama che abbraccia la Sicilia occidentale fino al mare.

Salemi, centro storico
Fonte: iStock
Il centro storico nel borgo di Salemi

Passeggiando tra le stradine del borgo, si ammirano gli antichi palazzi signorili, costruiti nella pregiata pietra campanella, conosciuta localmente come pietra campanedda. Questo materiale unico, la cui caratteristica principale è il suono cristallino che emette quando viene battuto, è stato ufficialmente riconosciuto nel Registro delle Eredità Immateriali dell’Unesco nel 2012.

Le chiese di Salemi, viaggio tra arte e spiritualità

Le chiese di Salemi rappresentano un patrimonio artistico e religioso di grande valore. Tra i luoghi di culto più significativi vi è la basilica paleocristiana di San Miceli, uno degli esempi più antichi della cristianità siciliana.

Meritano una visita anche la Chiesa di Sant’Agostino, con il convento annesso risalente al Duecento, e la Chiesa dei Gesuiti, con la sua raffinata architettura barocca. Non si può tralasciare la Chiesa di Sant’Annedda, custode di preziose opere sacre.

Chiesa antica, Salemi
Fonte: iStock
L’antica chiesa madre di Salemi

L’ex chiesa-madre, San Nicola di Bari, è invece rimasta in piedi in parte perché distrutta nel terremoto del 1968.

Perché Salemi è la città dei pani

Se c’è un profumo che meglio rappresenta Salemi, è quello del pane appena sfornato. Il borgo è conosciuto in tutta la Sicilia come la Città dei Pani, grazie alla tradizionale lavorazione legata alle feste religiose, in particolare a quelle dedicate a San Giuseppe e San Nicola di Bari. Durante queste celebrazioni si allestiscono le spettacolari Cene di San Giuseppe, tavolate votive riccamente imbandite con pani artistici modellati a mano.

A testimonianza di questa secolare tradizione, la Chiesa di San Bartolomeo ospita il suggestivo Museo del Pane, dove sono esposte numerose forme votive che raccontano il legame profondo tra spiritualità e panificazione.

Tradizioni e folklore: l’anima autentica di Salemi

Il borgo di Salemi conserva inoltre intatte molte delle tradizioni artigianali del passato. Ancora oggi, nelle botteghe del centro storico, è possibile assistere alla lavorazione della pietra scolpita, alla tessitura dei tappeti al telaio e all’arte raffinata del ricamo siciliano.

Non manca il folklore, che si manifesta con eventi unici e maschere tradizionali. Durante il Carnevale, il borgo si anima con la figura di U Giardinieri, maschera satirica locale che indossa il costume del Burgisi: un completo in velluto marrone con pantaloni alla zuava, stivali neri e un fazzoletto rosso al collo. Questa maschera, con un attrezzo estensibile, offre frutta alle ragazze più simpatiche e carote o cetrioli a quelle meno fortunate.

I sapori di Salemi, tradizione e km zero

La cucina di Salemi è un’esplosione di sapori autentici, che parlano la lingua della tradizione contadina e marinara siciliana. Il piatto simbolo è la busiata, una pasta fresca dalla caratteristica forma attorcigliata, spesso condita con alivi scacciati (olive schiacciate), milinciani sutt’ogghiu (melanzane sott’olio) e sarde a beccafico.

I dolci sono una celebrazione della pasticceria siciliana: le cassatedde di ricotta, dalla sfoglia dorata e croccante, e la sfincia, un dolce fritto sofficissimo, sono delle vere prelibatezze. Infine, il buccellato, ciambella di pasta frolla ripiena di fichi secchi, uva passa, mandorle e scorze d’arancia, racchiude tutto il sapore della tradizione natalizia siciliana.

Chi visita Salemi non può ripartire senza aver assaggiato e portato con sé un pezzo di formaggio di pecora a pasta filata, prodotto unico in tutta Italia grazie alla particolare razza ovina della Valle del Belice. Realizzato con tecniche tradizionali e stagionato con cura, questo formaggio è una vera eccellenza gastronomica.

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow