Sanremo sottotono dopo gli ‘anni d’oro’. Poche sorprese sul palco del Festival

La rivoluzione stilistica ha subito una battuta di arresto sul palco dell’Ariston. La prima serata della 75esima edizione del Festival di Sanremo ha confermato la centralità della manifestazione per le maison del lusso, accorse in gran numero per assicurarsi un posto al sole durante l’evento televisivo nazionale (e mediatico) più importante dell’anno. Rispetto alle tornate precedenti […]

Sanremo sottotono dopo gli ‘anni d’oro’. Poche sorprese sul palco del Festival
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La rivoluzione stilistica ha subito una battuta di arresto sul palco dell’Ariston. La prima serata della 75esima edizione del Festival di Sanremo ha confermato la centralità della manifestazione per le maison del lusso, accorse in gran numero per assicurarsi un posto al sole durante l’evento televisivo nazionale (e mediatico) più importante dell’anno. Rispetto alle tornate precedenti però la scintilla creativa che aveva animato la kermesse sembra essersi affievolita.

Mai come quest’anno il coinvolgimento degli stylist, figura professionale ancora poco conosciuta in Italia fino a pochi anni fa e ora, anche grazie a Sanremo, costantemente alla ribalta, aveva accresciuto le aspettative sui look dei concorrenti in gara. Nei giorni precedenti al Festival infatti i responsabili degli outfit hanno rilasciato numerose interviste a testate di settore, così come a quelle generaliste, svelando parzialmente le mise dei propri clienti. I social network, canale imprescindibile per veicolare i contenuti musicali e stilistici della kermesse, sono stati intasati da anticipazioni, retroscena e curiosità. D’altronde sempre più spesso gli stylist italiani, sulla scia dei colleghi americani, hanno saputo ritagliarsi uno stuolo di follower in crescente ascesa; alcuni di loro sono protagonisti di podcast, documentari e servizi televisivi. Innegabilmente, grazie al loro apporto professionale, negli ultimi anni il programma di punta di RaiUno (in media 12,6 milioni di spettatori e 65,3% di share ieri sera) ha scoperto una narrazione estetica senza precedenti. Ma, dopo i fasti dell’era Amadeus, diversi interpreti non sono riusciti a replicare la stessa intensità stilistica.

Simone Cristicchi (courtesy of Antonio Marras) e Tony Effe (courtesy of Gucci)

Il menswear, in particolare, è apparso privo di sorprese. Lo stesso Achille Lauro, massimo esponente di uno storytelling stilistico sorprendente, in grado di fondere citazioni storiche e provocazioni da milioni di click, ha optato per un frack classico di Dolce & Gabbana Alta Sartoria. Inaspettatamente old fashion anche i bad boys Tony Effe (Gucci) e Fedez (Atelier Versace), impeccabili nei loro completi (troppo?) formali. Rivisitazioni contemporanee per Rkomi (Vivienne Westwood) e Irama (Balmain). Blazer decorati per Rocco Hunt (Neil Barrett), Francesco Gabbani (Corneliani), Simone Cristicchi (Antonio Marras) e The Kolors (Pence 1979). Brunori Sas (Boglioli), Modà (Enrico Coveri) e Massimo Ranieri (Carlo Pignatelli) hanno optato per look sartoriali. Decisamente streetwear Shablo, Guè, Tormento e Joshua in Gcds, hanno trovato il giusto compromesso tra classico e informale Bresh in Ami Paris e Willie Peyote in Edithmarcel, sparkling denimwear per Olly (Emporio Armani). Gioca in un campionato a sé Lucio Corsi, cantautore senza stylist ma con carisma da vendere, forse l’unica vera sorpresa di questa edizione.

I Coma Cose (Valentino), Elodie (Prada) e Noemi (Giambattista Valli) hanno proposto gli unici look che, complici anche i meme online, ricorderemo di questa edizione. Giorgia ha confermato il legame con Maria Grazia Chiuri incarnando perfettamente l’estetica della direttrice creativa di Dior (autrice anche dell’abbagliante outfit di Jovanotti, guest della serata), così come Francesca Michielin e Miu Miu. Prima volta di Chanel sul palco dell’Ariston grazie all’eleganza di Joan Thiele. Perfetta la liaison all’insegna della sensualità tra Clara e Roberto Cavalli, meno riuscite quelle tra Serena Brancale e Balestra, Sarah Toscano e Pucci. In forma smagliante Marcella Bella (Amen) e Rose Villain (Fendi), tra le più commentate sui social. Complimenti a Gaia per aver scelto un nome fuori dal coro come la designer turco-britannica Dilara Findikoglu. Si spera che nei prossimi giorni il festival di Carlo Conti, in Stefano Ricci, sappia stupire con effetti speciali degni delle mise glitterate di Antonella Clerici.

Da sinistra: Elodie (courtesy of Prada), Giorgia (courtesy of Dior), Clara (courtesy of Roberto Cavalli)

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