Scontro finale governo-toghe rosse: tensione massima su migranti in Albania e caso Almasri

Sono arrivati in serata a Bari i 43 migranti provenienti dal Cpr di Gjader, in Albania, e 'liberati' venerdì sera dalla Corte d'Appello di Roma, che non ha convalidato i trattenimenti. Una decisione che, dopo le aspre polemiche sul caso Almasri, riporta in alto la tensione tra politica e magistratura. Se sul caso dell'ufficiale libico rimpatriato dopo l'arresto in Italia si attendono le comunicazioni del governo e gli sviluppi del procedimento davanti al tribunale dei ministri - che dovrà valutare la posizione della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano - a tenere oggi banco è l'ennesimo trasferimento di migranti andato a vuoto. Il governo, infatti non intende fare passi indietro, anzi "andrà avanti nella convinzione che il contrasto all'immigrazione irregolare che si avvantaggia dell'utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli", sottolineano fonti d

Scontro finale governo-toghe rosse: tensione massima su migranti in Albania e caso Almasri

Sono arrivati in serata a Bari i 43 migranti provenienti dal Cpr di Gjader, in Albania, e 'liberati' venerdì sera dalla Corte d'Appello di Roma, che non ha convalidato i trattenimenti. Una decisione che, dopo le aspre polemiche sul caso Almasri, riporta in alto la tensione tra politica e magistratura. Se sul caso dell'ufficiale libico rimpatriato dopo l'arresto in Italia si attendono le comunicazioni del governo e gli sviluppi del procedimento davanti al tribunale dei ministri - che dovrà valutare la posizione della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano - a tenere oggi banco è l'ennesimo trasferimento di migranti andato a vuoto. Il governo, infatti non intende fare passi indietro, anzi "andrà avanti nella convinzione che il contrasto all'immigrazione irregolare che si avvantaggia dell'utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli", sottolineano fonti del Viminale, secondo le quali "le corti di appello scelgono di rinviare alla corte di giustizia europea sostanzialmente per prendere tempo, quando si tratta di un sistema già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026", e inoltre il "modello Albania" dell'Italia è "largamente condiviso in Ue". Insomma, la posizione dell'esecutivo è chiara, nessun dietrofront sui centri in Albania.

 

 

Posizione sostenuta dall'intera maggioranza, da cui partono attacchi senza mezzi termini ai magistrati. Fratelli d'Italia, con i suoi capigruppo alla Camera e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, fa notare che "tutti e 5 i giudici che ieri hanno firmato i provvedimenti della Corte di appello provengono dalla Sezione specializzata del Tribunale di Roma" e, "quindi, il governo e il Parlamento hanno trasferito la competenza alla Corte di Appello per sottrarla alle Sezioni specializzate del Tribunale e loro migrano in massa, grazie anche al provvedimento del presidente della Corte che glielo consente. Una chiara presa in giro del Parlamento". Non solo, la decisione va "contro le scelte della Cassazione che aveva detto che era compito dei governi stabilire quali erano i paesi sicuri, e non della magistratura", aggiunge il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, e "quindi ho visto dei magistrati che vanno contro la Cassazione più che contro il governo". Alzando ancora di più il tiro, "c'è la sensazione che ci sia una parte minoritaria della magistratura che persegue obiettivi politici, che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un'azione di governo che naturalmente ha una legittimazione popolare e parlamentare forte", dice l'europarlamentare del partito di Giorgia Meloni, Carlo Fidanza.

 

 

Sulla stessa lunghezza d'onda gli alleati. Per Forza Italia "i centri in Albania sono un modello che si inserisce in una strategia complessiva che il Governo e la maggioranza stanno portando avanti sul tema della gestione dei flussi migratori" - osserva Alessandro Battilocchio, responsabile del dipartimento immigrazione del partito - mentre per la Lega "la politica di rigore del Governo sull'immigrazione continua e non cambia di un millimetro. Per la Lega nessun passo indietro sulla difesa dei confini e massima determinazione per i rimpatri. I cittadini chiedono meno immigrazione e più espulsioni", afferma il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni. Va invece all'attacco l'opposizione, a partire dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che mette insieme il caso dei migranti nei Cpr con quello di Almasri. "Il modello Albania della destra è un fallimento totale. Per fortuna quelle persone stanno tornando e i giudici non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di giustizia europea", afferma la leader dem, per la quale lì "stanno i torturati di Almasri mentre lui è stato riportato a casa con un volo di Stato con tutti gli onori. Questa è la sintesi di quello che stanno facendo", mentre gli agenti delle forze dell'ordine sono "a centinaia a guardare delle prigioni vuote mentre si calpestano i diritti delle persone", aggiunge.

 

 

Sul fronte Libia, non si sottrae al confronto l'Anm, che con il presidente Giuseppe Santalucia va dritta al punto: "Il governo mira al controllo della magistratura: il velo è caduto e ne fa le spese il procuratore capo di Roma", dice riferendosi agli attacchi contro il procuratore Francesco Lo Voi per il caso Almasri. "Ogni volta che c'è un provvedimento sgradito, si attacca il magistrato", è la tesi, a cui replica il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Sono convinto che chi governa debba fare qualunque cosa sia giusta per difendere la nazione. E' uno dei compiti di chi ha la responsabilità di governare". Pertanto, continua, "quando un Governo si occupa di sicurezza nazionale o di interesse nazionale, non deve e non può guardare alla momentanea convenienza politica e, rimanendo nel giusto e nel solco della Costituzione, è tenuto a fare ogni cosa serva per tutelare la nazione. L'Italia viene prima di qualunque calcolo di opportunità politica".

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