Se la memoria piano piano svanisce
Ebrei sopravvissuti alla Shoa. Schreenshot dal sito Claims Conference Primo Levi scrisse...
Primo Levi scrisse “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.”
Questa frase oggi, 27 gennaio 2025, è più che mai un appello non scontato. C’è chi il segnalibro lo vuole levare.
Sembra quasi che il mondo non si ricordi più cosa accadde e perché 25 anni fa, su proposta di Furio Colombo, giornalista e senatore scomparso il 14 gennaio, si tenne la votazione della legge italiana che istituì in Italia il 27 gennaio la “Giornata della Memoria”.
Lui propose questo giorno pensando alle vittime dell’Olocausto. Oggi, sono esattamente 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuto proprio il 27 gennaio del 1945.
Eppure se leggiamo il un sondaggio condotto dalla Jewish Claims Conference ci renderemmo conto che il mondo piano piano sta dimenticando. Non é chiaro se ciò dipende dal fatto che i testimoni, i sopravvissuti dei campi di concentramento, stiano per motivi anagrafici scomparendo o perché in questo momento storico, un momento storico di cui non andare fieri, la memoria, come la polvere indesiderata, si preferisce metterla sotto il tappeto. Infatti il dato incredibile del sondaggio è che alcuni adulti intervistati hanno dichiarato di non aver mai sentito parlare dell’Olocausto.: Francia (46%), Romania (15%), Austria (14%) e Germania (12%).
Oggi in Polonia, presso l’ex campo di sterminio nazista di Auschwitz, si svolge un evento commemorativo. Alla cerimonia sono attese delegazioni da più di 40 paesi.
La Germania è rappresentata tra gli altri dal presidente federale Frank-Walter Steinmeier, dal cancelliere federale Olaf Scholz e dalla presidente del Consiglio federale Anke Rehlinger. Parteciperanno diversi capi di Stato e di governo, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, re Carlo III dalla Gran Bretagna, re Filippo VI dalla Spagna e ci sarà anche il re Guglielmo Alessandro dai Paesi Bassi.
Di fronte a tutto questo, stona il discorso che Musk ha pronunciato sabato in collegamento video durante un evento di campagna elettorale di AfD. Lui ha dichiarato che i tedeschi dovrebbero essere orgogliosi di essere tedeschi. Musk ha parlato della “millenaria” cultura del Paese e che la popolazione si sofferma troppo sulla sua colpa storica. “Lottate per un grande futuro per la Germania”, ha detto Musk tra gli applausi dei circa 4.500 sostenitori dell’AfD presenti nella sala espositiva. E ancora: “I bambini non dovrebbero essere colpevoli dei peccati dei loro bisnonni” ha affermato, invitando all’ottimismo.
È giusto, i bambini che saranno i nuovi adulti non dovrebbero essere colpevoli degli errori dei loro bisnonni, ma non per questo dovrebbero lasciare la memoria storica alle spalle o sotto il tappeto. Ricordare per non sbagliare più, per poter rendere giustizia a quei sacrifici immotivati. Ricordare serve anche a riconoscere quando la politica diventa pericolosa e per difendere ogni vita umana che ha lo stesso valore in cielo e in terra.
Sempre Primo Levi scrisse: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.”
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