"Se non arriva una risposta entro domani...": Landini fuori controllo, ora passa alle minacce

Dopo lo sciopero e dopo aver inneggiato alla "rivolta sociale", Maurizio Landini passa direttamente alle minacce. Lo fa dopo il flop dello sciopero generale e dopo gli scontri in piazza a Torino. Così il segretario della Cgil, rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni, afferma: "Il governo cosa risponderà alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì?". E ancora: "Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti". L'aizza-popolo aggiunge: "Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti". Landini rivendica i risultati dello sciopero generale, ignorando però le cifre reali, e rilancia: "Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che mezzo milione di persone hanno chiesto di essere ascoltati". Poi la frase

"Se non arriva una risposta entro domani...": Landini fuori controllo, ora passa alle minacce

Dopo lo sciopero e dopo aver inneggiato alla "rivolta sociale", Maurizio Landini passa direttamente alle minacce. Lo fa dopo il flop dello sciopero generale e dopo gli scontri in piazza a Torino. Così il segretario della Cgil, rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni, afferma: "Il governo cosa risponderà alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì?". E ancora: "Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti".

L'aizza-popolo aggiunge: "Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti". Landini rivendica i risultati dello sciopero generale, ignorando però le cifre reali, e rilancia: "Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che mezzo milione di persone hanno chiesto di essere ascoltati". Poi la frase che, soprattutto considerando il contesto, suona come una minaccia. "Se questo non avverrà già da lunedì, il sindacato valuterà come continuare". Una sorta di dichiarazione di guerra, in un contesto dove solo per il mese di dicembre sono già in calendario altri 15 scioperi.

Non pago, Landini rilancia ancora il concetto di "rivolta sociale". E afferma: "n 50 piazze non è successo proprio nulla. Cgil e Uil da quel punto di vista lì non devono rispondere a nessuno. Le nostre manifestazioni sono manifestazioni democratiche in cui non è successo assolutamente nulla". Ai fatti di Torino, nemmeno un accenno. 

In parallelo, continua lo scontro con Matteo Salvini, il leader della Lega e vicepremier che, nel giorno dello sciopero generale, ha fatto ricorso alla precettazione. Salvini è intervenuto all'assemblea nazionale di Noi Moderati a Roma, dove ha messo nel mirino ancora una volta mister Cgil: "Mi viene il dubbio Landini non tuteli lavoratrici e lavoratori, ma prepari il suo approdo in Parlamento tra le file della sinistra come hanno fatto tutti i segretari della Cgil", ha affermato in un videomessaggio. "Figurati se posso avercela con Landini ma quando fai uno sciopero generale perché il governo taglia i fondi alla sanità, menti sapendo di mentire. Quest'anno alla voce bilancio per la salute e il servizio sanitario nazionale, ci sono 136 miliardi di euro, record storico della Repubblica Italiana", ha concluso Matteo Salvini.

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