Shein, gli investitori spingono per abbassare la valutazione a 30 mld $

Ancora ostacoli nella strada di Shein verso l’Ipo. Il dragone dell’ultra fast fashion starebbe attualmente subendo le pressioni degli investitori per ridurre la propria valutazione a 30 miliardi di dollari (circa 28 miliardi di euro) prima della sua, in teoria imminente, quotazione sulla Borsa di Londra, ha riportato ieri Bloomberg. Le ultime stime riguardanti la […]

Shein, gli investitori spingono per abbassare la valutazione a 30 mld $
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Ancora ostacoli nella strada di Shein verso l’Ipo. Il dragone dell’ultra fast fashion starebbe attualmente subendo le pressioni degli investitori per ridurre la propria valutazione a 30 miliardi di dollari (circa 28 miliardi di euro) prima della sua, in teoria imminente, quotazione sulla Borsa di Londra, ha riportato ieri Bloomberg.

Le ultime stime riguardanti la valutazione del colosso cinese si attestavano intorno ai 50 miliardi di sterline (circa 60 miliardi di euro), numero a sua volta inferiore rispetto ai precedentemente prospettati 66 miliardi di dollari.

I portavoce dell’azienda, si legge sull’agenzia di stampa, hanno rifiutato di fornire commenti al riguardo. Secondo gli azionisti tale aggiustamento è necessario per permettere a Shein di vedere approvata la propria proposta di quotazione al London Stock Exchange.

Lo sbarco in Borsa era atteso per la prima metà dell’anno, se riuscisse a ottenere l’approvazione degli enti regolatori in Uk e Cina, ma la scorsa settimana il Financial Times ha riferito come l’operazione sarebbe in realtà già rimandata alla seconda metà dell’anno.

Un’ennesima proroga che arriva in conseguenza all’intenzione del neopresidente statunitense Donald Trump di porre fine alla disposizione cosiddetta ‘de minimis’, che permette alle aziende di e-commerce come Shein e il suo competitor Temu, di importare pacchi di valore inferiore a 800 dollari senza pagare dazi o tariffe di importazione.

Revocato l’ordine esecutivo emesso la scorsa settimana, che eliminava l’escamotage di cui beneficiano al momento gli e-tailer, Trump ne ha comunque solo posticipato l’entrata in vigore, in attesa che il segretario del commercio non avrà adeguatamente valutato l’adeguatezza dei sistemi di elaborazione e riscossione delle entrate tariffarie applicabili agli articoli oggi idonei al trattamento ‘de minimis’.

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