Shein, nel 2024 gli utili crollano del 40% a un miliardo di dollari
Profitti in picchiata per Shein. Nel 2024 gli utili del dragone dell’ultra fast fashion sarebbero crollati del 40% attestandosi a quota un miliardo di dollari (circa 900 milioni di euro). A diffondere l’indiscrezione è il Financial Times, che fa riferimento a due persone non meglio identificate vicine all’azienda. I ricavi, invece, sarebbero aumentati del 19%, […]
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Profitti in picchiata per Shein. Nel 2024 gli utili del dragone dell’ultra fast fashion sarebbero crollati del 40% attestandosi a quota un miliardo di dollari (circa 900 milioni di euro). A diffondere l’indiscrezione è il Financial Times, che fa riferimento a due persone non meglio identificate vicine all’azienda.
I ricavi, invece, sarebbero aumentati del 19%, raggiungendo i 38 miliardi di dollari. Si tratta, però, precisa la testata, di cifre risultate di una proiezione interna all’azienda, non ancora consolidate. Shein non pubblica di norma la propria guidance sui profitti, ma secondo quanto risulta al FT le previsioni per l’ultimo esercizio si aggiravano molto al di sotto dei 4,8 miliardi di dollari di utile netto (i ricavi sarebbero ammontati a 45 miliardi).
Ad ogni modo, la performance dell’ultimo fiscal year sul fronte della redditività sembrerebbe rappresentare un’ulteriore sfida al già travagliato percorso del colosso cinese verso la quotazione sulla Borsa di Londra. Intanto, infatti, il player starebbe subendo le pressioni degli investitori per ridurre la propria valutazione a circa 30 miliardi di dollari in vista dello sbarco sul London Stock Exchange; un ulteriore ribasso rispetto ai 50 miliardi a cui si erano già abbassate le stime.
L’Ipo, inoltre, qualora le difficoltà emerse fin qui si rivelassero sormontabili, slitterà con ogni probabilità alla seconda metà dell’anno in corso (precedentemente era stata prospettata una concretizzazione entro il primo semestre). Una proroga che arriva in conseguenza all’intenzione del neopresidente statunitense Donald Trump di porre fine alla disposizione cosiddetta ‘de minimis’, che permette alle aziende di e-commerce come Shein e il suo competitor Temu, di importare pacchi di valore inferiore a 800 dollari senza pagare dazi o tariffe di importazione.
Revocato l’ordine esecutivo emesso a metà febbraio, che eliminava l’escamotage di cui beneficiano al momento gli e-tailer, Trump ne ha comunque solo posticipato l’entrata in vigore, in attesa che il segretario del commercio non avrà adeguatamente valutato l’adeguatezza dei sistemi di elaborazione e riscossione delle entrate tariffarie applicabili agli articoli oggi idonei al trattamento ‘de minimis’.
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