Shein studia la vendita di meno del 10% delle azioni con la sua Ipo
Shein studia la richiesta di uno strappo alla regola per la propria quotazione sul London Stock Exchange. Il dragone dell’ultra fast fashion starebbe infatti valutando, riporta Reuters, di chiedere alle autorità di regolamentazione britanniche di poter vendere meno del 10% – che rappresenta la quota standard – delle proprie azioni nell’ormai attesa Ipo. Se la […]
Shein studia la richiesta di uno strappo alla regola per la propria quotazione sul London Stock Exchange. Il dragone dell’ultra fast fashion starebbe infatti valutando, riporta Reuters, di chiedere alle autorità di regolamentazione britanniche di poter vendere meno del 10% – che rappresenta la quota standard – delle proprie azioni nell’ormai attesa Ipo.
Se la concessione venisse accordata, si tratterebbe della prima società a quotarsi a Londra al di sotto della soglia del 10 per cento. Shein, sarebbe trapelato da fonti vicine al player, starebbe valutando la mossa per facilitare il proprio sbarco in Borsa, operazione travagliata e da tempo in ballo tra Stati Uniti e Uk.
L’operazione è in cantiere da oltre un anno: il colosso cinese ha infatti prima accantonato la prospettiva di una quotazione a Wall Street, diventata troppo complessa a causa delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, e le resistenze della Securities and Exchange Commission. Ma anche la Financial Conduct Authority (Fca) sta impiegando più tempo del previsto ad approvare la quotazione, per la quale il colosso cinese ha recentemente reclutato altre due banche, Barclays e Ubs.
Lo scorso anno Shein era stata valutata 66 miliardi di dollari (circa 62 miliardi di euro). Una quotazione del 10% a tale valutazione, osserva l’agenzia di stampa, farebbe sì che l’Ipo arrivasse a quota 6,6 miliardi. Si pensi che la più grande Ipo di quest’anno, ricorda ancora Reuters, è stata quella di Puig, da 2,9 miliardi di dollari.
I ricavi di Shein, ammontati a 45 miliardi di dollari nel 2023, dovrebbero raggiungere i 50 miliardi quest’anno, in aumento del 55% rispetto al precedente fiscal year, secondo la data company Coresight Research.
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