Sì all'educazione sessuale nelle scuole, no “all'ideologia alla Zan”: mano ferma di Salvini
Sì all'educazione sessuale nelle scuole, no “all'ideologia alla Zan”. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini apre a una disciplina che, se inserita con le giuste accortezze all'interno del sistema liceale, potrebbe incidere considerevolmente sulla formazione dei ragazzi e delle ragazze su un tema tanto delicato. E lo fa nel contesto della presentazione di un libro sul gender del deputato leghista Rossano Sasso, celebratasi a Montecitorio. Alla base dell'insegnamento, che secondo il vicepremier andrebbe rivolto esclusivamente nei confronti degli adolescenti over 14, non ci deve essere un sottofondo di pregiudizio. “Siamo pronti a discutere di educazione alla sessualità nei licei e ad aumentare le pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale. Ma diciamo no a corsi che portano confusione, come l'uso della schwa o degli asterischi, perché questa è ideologia”, ha affermato Salvini disapprovando il modus operandi dell'eurodeputato del Partito Democratico Alessandro Zan.

Sì all'educazione sessuale nelle scuole, no “all'ideologia alla Zan”. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini apre a una disciplina che, se inserita con le giuste accortezze all'interno del sistema liceale, potrebbe incidere considerevolmente sulla formazione dei ragazzi e delle ragazze su un tema tanto delicato. E lo fa nel contesto della presentazione di un libro sul gender del deputato leghista Rossano Sasso, celebratasi a Montecitorio. Alla base dell'insegnamento, che secondo il vicepremier andrebbe rivolto esclusivamente nei confronti degli adolescenti over 14, non ci deve essere un sottofondo di pregiudizio. “Siamo pronti a discutere di educazione alla sessualità nei licei e ad aumentare le pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale. Ma diciamo no a corsi che portano confusione, come l'uso della schwa o degli asterischi, perché questa è ideologia”, ha affermato Salvini disapprovando il modus operandi dell'eurodeputato del Partito Democratico Alessandro Zan.
Quest'ultimo, infatti, da anni porta avanti le sue battaglie sui diritti civili della comunità LGBT. Ma ciò che il leader della Lega proprio non digerisce, e lo ha ribadito nel corso della presentazione, “è che lui vuole creare una marmellata unica”. Se invece “il Parlamento riprendesse il discorso senza ideologia alla Zan, voterei domattina”. Insomma, una dichiarazione di intenti piuttosto evidente, per una riforma scolastica che si fa sempre più necessaria alla luce dei fatti di cronaca che praticamente ogni giorno affliggono il nostro Paese. Stupri, abusi, femminicidi e non solo. Perché Salvini ha confermato il suo sostegno a una legge che inasprisca le sanzioni per atti discriminatori basati sull'orientamento sessuale, purché non contenga elementi che considera propaganda politica: “O sei un sostenitore della comunità LGBT o sei un pro-Pal con le bandiere della Palestina inneggiando ad Hamas. O ci sei o ci fai. Ci riteniamo più moderni e più aperti rispetto ad altri che usano la sessualità per fare propaganda politica".
All'inizio si è fatto riferimento alle “giuste accortezze” da mettere in pratica nell'implementazione dell'educazione sessuale nelle scuole. Ovvio è che i professori non hanno le competenze e la sensibilità per essere ascoltati dai giovani come riferimenti credibili. Per cui, crede Salvini, urgono professionisti privi di qualsiasi orientamento ideologico per garantire loro informazioni utili a essere trasformate in atteggiamenti positivi. “Mi piacerebbe che i nostri figli, da professionisti non ideologizzati, capissero cosa si rischia se non si adottano alcune precauzioni, piuttosto che cercarselo sui siti por*o, su Tik tok o su Instagram”, ha concluso il segretario leghista. La palla passa al Parlamento.
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