Simbolo, garante e correnti: i grillini tornano al voto. Conte gioca la solita bufala su Draghi

La conta finale, nella sfida fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, si apre oggi alle 10 e si chiude alle 22 di domenica. È la nuova votazione on line degli iscritti al Movimento 5 stelle, imposta da Grillo a norma di statuto, sui nodi più delicati dello scontro politico interno, e in particolare sulla contestatissima abolizione della figura del garante, rivestita finora con poteri piuttosto ampi proprio dal fondatore del M5S. Il quesito era stato approvato con un largo 63,24 per cento dai votanti e da un boato dell'assemblea nazionale Nova che aveva messo in imbarazzo qualche esponente storico che con Grillo aveva condiviso i primi passi del Movimento. Il comico non ci sta. Ha messo il carro (funebre) davanti ai buoi, Beppe Grillo. Nel video “funeral party” con cui ha messo il sigillo del garante sul certificato di morte del Movimento Cinque Stelle, Grillo era parso ammettere la sconfitta: «Ho già perso, lo so». Una frase che ha lasciato presagire un arrendevole passo indietro rispetto al

Simbolo, garante e correnti: i grillini tornano al voto. Conte gioca la solita bufala su Draghi

La conta finale, nella sfida fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, si apre oggi alle 10 e si chiude alle 22 di domenica. È la nuova votazione on line degli iscritti al Movimento 5 stelle, imposta da Grillo a norma di statuto, sui nodi più delicati dello scontro politico interno, e in particolare sulla contestatissima abolizione della figura del garante, rivestita finora con poteri piuttosto ampi proprio dal fondatore del M5S. Il quesito era stato approvato con un largo 63,24 per cento dai votanti e da un boato dell'assemblea nazionale Nova che aveva messo in imbarazzo qualche esponente storico che con Grillo aveva condiviso i primi passi del Movimento. Il comico non ci sta. Ha messo il carro (funebre) davanti ai buoi, Beppe Grillo. Nel video “funeral party” con cui ha messo il sigillo del garante sul certificato di morte del Movimento Cinque Stelle, Grillo era parso ammettere la sconfitta: «Ho già perso, lo so». Una frase che ha lasciato presagire un arrendevole passo indietro rispetto al voto bis che si apre oggi sullo statuto. Ma Grillo venderà cara la pelle: ha speso quindici anni per creare dal nulla un giochino con cui ha fatto e disfatto parlamenti e governi. Non può arrendersi all'idea di cedere tutto a un avvocato presentatogli solo nel 2018 da Alfonso Bonafede.

 

 

E così sta meditando di richiamare in servizio alcuni dei suoi colonnelli della prima ora, a partire da Alessandro Di Battista, Virginia Raggi e forse anche Danilo Toninelli. E proprio questa prospettiva potrebbe ingenerare nella base dei militanti qualche ripensamento. Elemento che Conte prova a scardinare: «Non esiste un Grillo depositario di un movimento politico alternativo - ha detto Conte - hanno fondato una forza politica che appartiene agli iscritti. Se una comunità deciderà di cambiare il simbolo lo faremo, ma il simbolo non è nella sua disponibilità». Poi si è addentrato nello spiegone legale: il simbolo venne registrato nel 2017 dall'allora leader M5s Luigi Di Maio, ha ricordato Conte, «a nome del M5s. Per i partiti politici vale l'uso consolidato del simbolo. Non è di Grillo e non è di Conte». A dar fastidio a Conte non è stata solo la coreografia scelta da Grillo, con quel carro funebre, ma anche diversi passaggi dell'intervento. Come quell'epiteto a mo' di sfottò: Mago di Oz. Conte ha colto l'occasione per levarsi qualche sassolino, contro Grillo ma pure contro l'ex premier Mario Draghi. «Quella definizione la usavano per sfottermi insieme un po' velenosamente - ha raccontato Conte - Io non ne ho fatto mai una questione personale».

 

 

Sarà invece una querelle tutta giudiziaria, a quanto pare. «Quando ci sarà un contenzioso in tribunale anche per invalidare questo percorso costituente, che di trasparente non ha nulla, vedremo cosa decideranno i magistrati del tribunale», ha infatti tuonato Danilo Toninelli, del collegio dei probiviri M5S. «Ci sarà un'azione sulla proprietà del simbolo, che è di Grillo e di cui Conte ha solo l'utilizzo. E poi, secondo me, Grillo può impugnare anche le votazioni e si vedrà come e quando e perché sono stati cancellati 80-90 mila iscritti».

 

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