Sisma in Nepal: facciamo il punto

Il sisma di magnitudo 7.1 che ha colpito la regione himalayana di Xizang è stato devastante: un'analisi del delicato contesto geologico di questo territorio.

Sisma in Nepal: facciamo il punto
Il potente terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito la regione vicino a Xizang (Tibet), in Cina, il 7 gennaio 2025, ha richiamato l'attenzione sulla complessa geodinamica dell'area himalayana. L'evento sismico, registrato alle 02:05 ora italiana, ha avuto epicentro al confine tra la Cina meridionale e il Nepal, precisamente – secondo il Servizio Geologico Americano - alle coordinate geografiche 28.5960 di latitudine e 87.4390 di longitudine.. Dati Tecnici. Le stime sulla magnitudo del sisma mostrano una leggera discrepanza tra le diverse agenzie sismologiche: l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato una magnitudo momento (Mwp) di 7.0, mentre lo United States Geological Survey (USGS) ha calcolato una magnitudo momento (Mww) di 7.1. Questa differenza è comune nelle prime fasi di analisi di un evento sismico. L'ipocentro ovvero il punto di rottura in profondità, è stato stimato tra i 5.5 km (INGV) e i 6 km, classificando il terremoto come superficiale: ovvero tutta l'energia del sisma è arrivata in superficie con un potenziale distruttivo ancora più elevato. L'analisi preliminare suggerisce che il terremoto sia stato generato da una faglia di tipo "normale". Una "faglia normale", chiamata anche faglia diretta o distensiva, è una frattura nella crosta terrestre in cui il blocco di roccia a contatto con la faglia (detto "tetto" o "hanging wall") si muove verso il basso rispetto al blocco di roccia che sta dall'altra parte del piano di faglia (detto "muro" o "footwall"). Questo tipo di faglia si forma a causa di forze distensive o tensionali che "stiracchiano" la crosta terrestre, causando la sua rottura e lo scivolamento di una parte verso il basso per effetto della gravità. L'orientamento della faglia che si è mossa in Nepal è approssimativamente nord-sud, con una pendenza moderata verso est o ovest. Le dimensioni approssimative dell'area di rottura della frattura sono state stimate in 45 chilometri di lunghezza per 20 chilometri di larghezza.. Contesto geologico. La regione colpita dal terremoto si trova in una delle zone sismicamente più attive del Pianeta, dove la placca indiana collide con la placca eurasiatica. Questa collisione, iniziata milioni di anni fa, è la forza motrice principale dietro la formazione dell'imponente catena montuosa dell'Himalaya. La continua spinta della placca indiana verso nord genera una complessa rete di faglie, con movimenti sia compressivi, responsabili del sollevamento delle montagne, sia distensivi, che portano alla formazione di faglie normali come quella coinvolta nel terremoto del 7 gennaio. È importante sottolineare che la rottura non è avvenuta direttamente sul margine di contatto tra le due placche, ma all'interno della placca eurasiatica, a nord dell'Himalaya. Questo indica che le tensioni distensive indotte dalla spinta della placca indiana si propagano anche all'interno della placca eurasiatica, generando questo tipo di eventi sismici. Inoltre proprio perché la faglia è "distensiva" ciò indica che pur essendoci in atto una compressione tra due placche è proprio la pressione che in alcune aree si hanno distensioni. Per capire si immagini uno scontro tra due auto: vi sono degli accartocciamenti di lamiere, ma vi sono anche delle fratture.. Terremoti precedenti. La classificazione della faglia come "normale a bassa profondità" è un fattore cruciale. I terremoti superficiali tendono ad amplificare le onde sismiche in superficie, aumentando il potenziale di danni. La storia sismica della regione, inoltre, evidenzia un elevato rischio sismico. In un raggio di 250 chilometri dall'epicentro del terremoto del 2025, si sono verificati numerosi eventi di magnitudo pari o superiore a 6 nel corso dell'ultimo secolo. Tra questi, due eventi spiccano per la loro magnitudo e le conseguenze devastanti: Terremoto del Nepal M7.8 del 25 aprile 2015: questo evento, seguito da una forte scossa di assestamento di magnitudo 7.3, ha causato oltre 8.600 vittime e ingenti danni. La sua relativa vicinanza al terremoto del 2025 (circa 160 km a sud-ovest) sottolinea l'elevata sismicità di questa porzione dell'Himalaya. Terremoto del 1934 M8.0: questo potente sisma, localizzato a circa 160 km a sud-sudovest rispetto all'evento del 2025, dimostra la capacità della regione di generare terremoti di magnitudo ancora maggiore, con un potenziale distruttivo ancora più elevato. Il confronto con questi eventi storici è fondamentale per comprendere il contesto sismico in cui si è verificato il terremoto del 2025 e per valutare il potenziale rischio sismico per il futuro. La compresenza di faglie sia compressive che distensive, unite alla storia di forti terremoti, rende questa regione particolarmente vulnerabile e richiede un costante monitoraggio e una rigorosa applicazione di norme antisismiche per mitigare i rischi..

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