Sistemi di drenaggio nei sottopassi stradali: come gestire il rischio idraulico

lentepubblica.it Con l’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi che colpiscono il territorio italiano, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA) ha diffuso una nota indirizzata ai gestori delle infrastrutture stradali. L’obiettivo è fornire linee guida per migliorare la gestione del rischio idraulico nei sottopassi stradali, prevenendo allagamenti e garantendo la […] The post Sistemi di drenaggio nei sottopassi stradali: come gestire il rischio idraulico appeared first on lentepubblica.it.

Sistemi di drenaggio nei sottopassi stradali: come gestire il rischio idraulico

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Con l’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi che colpiscono il territorio italiano, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA) ha diffuso una nota indirizzata ai gestori delle infrastrutture stradali.


L’obiettivo è fornire linee guida per migliorare la gestione del rischio idraulico nei sottopassi stradali, prevenendo allagamenti e garantendo la sicurezza degli utenti.

Misure per la sicurezza idraulica

Il documento di ANSFISA sottolinea l’importanza di una gestione accurata dei sistemi di drenaggio e degli impianti idraulici presenti nei sottopassi. Tra le principali raccomandazioni si evidenziano:

  1. Manutenzione periodica delle vasche di raccolta: verificare l’integrità strutturale e rimuovere detriti o materiali solidi che possano ridurre la capacità di smaltimento delle acque.
  2. Dimensionamento idraulico: controllare che la rete fognaria e i sistemi di pompaggio siano adeguati alle più recenti statistiche pluviometriche e ai bacini idrici di riferimento.
  3. Efficienza delle pompe idrauliche: effettuare controlli regolari, assicurandosi che funzionino anche in caso di interruzione della corrente elettrica. La presenza di pompe di riserva è fortemente consigliata.
  4. Manutenzione dei pozzetti e delle griglie: pianificare interventi ordinari e straordinari per mantenere operativi i sistemi di raccolta e convogliamento delle acque.
  5. Continuità dell’alimentazione elettrica: garantire il funzionamento degli impianti di emergenza, come gruppi di continuità o generatori elettrici, attraverso verifiche e interventi tempestivi.
  6. Sensoristica e sistemi di allarme: installare dispositivi per monitorare i livelli dell’acqua e segnalare eventuali criticità. Prevedere sistemi di interdizione automatica all’accesso in caso di superamento delle soglie di sicurezza.
  7. Interventi integrati post-evento: eseguire manutenzioni straordinarie dopo eventi meteorologici critici per ripristinare la funzionalità degli impianti.
  8. Pianificazione della sicurezza: integrare queste attività nei sistemi di gestione della sicurezza adottati dai gestori stradali.

Applicazione delle Linee Guida

La nota richiama anche le “Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio delle gallerie esistenti”, che includono indicazioni utili per la determinazione della classe di attenzione idraulica e la programmazione degli interventi necessari. Sebbene l’adozione di queste linee guida sia facoltativa per gli enti locali, ANSFISA ne suggerisce l’utilizzo come riferimento.

Controlli e vigilanza

ANSFISA ha annunciato che includerà il rispetto di queste raccomandazioni nei suoi futuri programmi ispettivi. Gli enti gestori saranno chiamati a dimostrare la corretta applicazione delle misure e l’identificazione chiara dei responsabili della gestione.

Obiettivo: sicurezza e prevenzione

L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso la sicurezza delle infrastrutture, soprattutto alla luce dei recenti episodi di allagamento che hanno messo in evidenza le criticità nella gestione del rischio idraulico. Con queste indicazioni, ANSFISA punta a ridurre i rischi per gli utenti e a migliorare la resilienza delle infrastrutture stradali.

Le raccomandazioni sono state inviate ai gestori autostradali, ad ANAS, all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), all’Unione Province d’Italia (UPI) e alla Conferenza delle Regioni, con l’invito a promuovere una loro ampia diffusione presso gli enti associati.

Il testo della nota

Qui il documento completo.

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