Un oggetto non identificato, scoperto nel 2021 nella fascia principale degli asteroidi, è stato riconosciuto come una cometa. La scoperta ha destato grande sorpresa tra gli astronomi perché nella fascia degli asteroidi dovrebbero esserci "solo" asteroidi. La presenza della cometa, dunque, è un'eccezione rarissima.
La scoperta, che dal 2021 è rimasta in attesa di conferma, è stata provata grazie al lavoro di Henry Hsieh, scienziato senior del Planetary Science Institute, Scott Sheppard del Carnegie Institution for Science e Audrey Thirouin del Lowell Observatory.. Categoria rara. Le comete della fascia principale degli asteroidi - che si trova tra Marte e Giove - rappresentano una categoria estremamente rara di oggetti ghiacciati. Solitamente infatti, le comete hanno i loro "nidi" nelle fasce più esterne del sistema solare, dove temperature estremamente basse consentono la conservazione del ghiaccio per miliardi di anni. Le fasce sono quella di Kuiper, al di là del sistema solare dove ruotano i pianeti, e quella di Oort, che si trova quasi a metà strada tra il Sole e la stella più vicina a noi.. Oggetto identificato. È insolito trovare comete nella fascia principale degli asteroidi perché le temperature sono relativamente più calde. Eppure sono comete a tutti gli effetti, in quanto presentano code luminose o nubi di gas e polveri che avvolgono il nucleo. Questi fenomeni si manifestano quando le comete si trovano a una distanza tale dal Sole per cui il calore vaporizza il ghiaccio sulla loro superficie, liberando polveri e gas.
La scoperta delle comete nella fascia principale è relativamente recente: la prima fu individuata nel 2006 da Hsieh e da David Jewitt, presso l'Università delle Hawaii. Da allora, il numero di queste comete identificate è cresciuto lentamente, ma in modo costante.. Asteroidi attivi. Le comete della fascia principale appartengono a una più ampia classe di oggetti chiamati "asteroidi attivi", che hanno caratteristiche simili alle comete pur avendo orbite proprie degli asteroidi. Possono presentare nubi e code non solo per la vaporizzazione del ghiaccio, ma anche a causa di altri fenomeni come l'espulsione di polvere e ghiaccio derivanti da collisioni con altri oggetti e a causa di una rapida rotazione.
Le comete della fascia principale tuttavia, si distinguono dagli altri asteroidi attivi per la loro attività ricorrente, che si può attribuibire esclusivamente alla vaporizzazione del ghiaccio quando si avvicinano al Sole.. Un caso di studio. Nel 2024, Hsieh e il suo team hanno osservato l'asteroide attivo 456P/PANSTARRS, utilizzando il Magellan Baade Telescope e il Lowell Discovery Telescope e hanno pubblicato i risultati sul Research Notes of the AAS.
Grazie a questi studi, hanno confermato che 456P/PANSTARRS è la 14ª cometa ufficialmente riconosciuta della fascia principale. Secondo Hsieh, l'oggetto non mostra un'attività casuale, come ci si aspetterebbe da un asteroide che subisce un impatto isolato, ma al contrario, si tratta di un corpo ghiacciato che diventa attivo ogni volta che si avvicina al Sole, cioè quando il calore causa la sublimazione (trasformazione da solido a gas) del ghiaccio. Questo processo trascina con sé polvere, creando la caratteristica coda. Quando il corpo si allontana dal Sole, l'attività si arresta temporaneamente, per poi riprendere nei successivi avvicinamenti.. Importanza della scoperta. Le osservazioni ripetute di attività durante i passaggi vicino al Sole rappresentano il metodo più affidabile per identificare le comete della fascia principale. Questi oggetti sono ancora poco numerosi, ma la loro scoperta ha implicazioni significative per vari motivi.
Il primo è che permette una mappatura del ghiaccio nel sistema solare interno, in quanto studiare la distribuzione delle comete della fascia principale aiuta a tracciare la presenza di questo elemento nelle "regioni calde" del sistema solare. Un secondo fattore importante è il fatto che la loro presenza aiuta a comprendere la formazione planetaria. La presenza di ghiaccio nella fascia degli asteroidi infatti, può offrire indizi sui processi che hanno portato alla formazione dei pianeti e sulla distribuzione iniziale di acqua e altri composti volatili. Questa ricerca apre nuove prospettive per l'astronomia, in quanto permette di collegare il comportamento delle comete alle condizioni ambientali nelle regioni interne del sistema solare..