''Stanno attaccando anche i bambini, non capisco'': l’attrice Selena Gomez piange disperata per i messicani deportati dal neo eletto Trump - Gossip.it | News sul Gossip e VIP
La 32enne è un personaggio molto noto negli Stati Uniti e non...
- La 32enne è un personaggio molto noto negli Stati Uniti e non solo, ha origini messicane
- In una clip appare mentre piange disperata per le deportazioni di massa in corso
- Non riesce a capire perché vengano colpiti anche i bambini
Selena Gomez è profondamente sconvolta dalla nuova stretta sull'immigrazione del presidente Donald Trump.
Nella serata di lunedì 27 gennaio - orario italiano - l’attrice 32enne - recentemente in “Emilia Perez” - ha pubblicato un video nelle sue Instagram Stories in cui appare in lacrime. Ha aggiunto l’emoji della bandiera messicana.
“Volevo solo dire che mi dispiace. Il mio popolo è sotto attacco, anche i bambini. Non capisco. Mi dispiace davvero, vorrei poter fare qualcosa, ma non so cosa fare. Farò tutto il possibile, ve lo prometto”, ha detto la Gomez mentre piangeva copiose lacrime.
In una successiva Storia su Instagram, la cantante ha aggiunto: “A quanto pare non è accettabile mostrare empatia verso gli altri”.
Le dichiarazioni di Selena, che origini latine, arrivano all’indomani di un’operazione nazionale contro l’immigrazione che ha portato all’arresto di 956 persone, il numero più alto registrato da quando Trump è tornato in carica appena una settimana fa.
Secondo quanto riferito dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE) e riportato dalla BBC, ci sono state anche 286 persone fermate sabato 25 gennaio, 593 venerdì 24 gennaio e 538 giovedì 23 gennaio.
Secondo l’Istituto di Politica Migratoria, citato dalla BBC, anche l’ex presidente Joe Biden ha ordinato 1,5 milioni di deportazioni durante i suoi primi quattro anni di mandato, un dato che nei fatti si avvicina alle cifre raggiunte da Trump nel suo primo mandato. Non un particolare cambio di rotte, quindi.
La Gomez si era già schierata pubblicamente in difesa dei diritti degli immigrati.
Nel 2019 ha prodotto la docuserie Netflix “Living Undocumented”, incentrata sulle difficoltà affrontate dalle famiglie senza documenti negli Stati Uniti. Nello stesso anno, in un articolo personale pubblicato su “TIME”, ha raccontato con emozione l’esperienza della sua famiglia, che ha vissuto in prima persona il dramma dell’immigrazione clandestina.
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