Stellantis - La nuova Jeep Cherokee arriverà nella seconda metà del 2025
"Il calo delle vendite che sta accusando Stellantis è frutto del ricambio dei prodotti che c'è attualmente in gamma". Lo ha ribadito il nuovo cfo del gruppo, Doug Ostermann, durante la call con gli analisti a seguito della presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2024. "Stiamo lavorando per colmare i vuoti che si sono creati nell'offerta e abbiamo numerosi lanci in programma per il 2025, compreso quello della nuova Jeep Cherokee".Debutto nella seconda metà dell'anno. Ostermann ha precisato che la nuova generazione arriverà "nella seconda metà dell'anno e sarà determinante per incrementare le vendite in Nordamerica". Un'introduzione di cui in effetti si sente il bisogno da tempo: l'ultima generazione risale all'ormai lontanissimo 2014 e dal febbraio dell'anno scorso ne è stata interrotta la produzione.Il -60% di Maserati. L'imperativo di risalire la china, per il nuovo direttore finanziario - annunciato nel ruolo soltanto tre settimane fa - vale su entrambe le sponde d
"Il calo delle vendite che sta accusando Stellantis è frutto del ricambio dei prodotti che c'è attualmente in gamma". Lo ha ribadito il nuovo cfo del gruppo, Doug Ostermann, durante la call con gli analisti a seguito della presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2024. "Stiamo lavorando per colmare i vuoti che si sono creati nell'offerta e abbiamo numerosi lanci in programma per il 2025, compreso quello della nuova Jeep Cherokee".
Debutto nella seconda metà dell'anno. Ostermann ha precisato che la nuova generazione arriverà "nella seconda metà dell'anno e sarà determinante per incrementare le vendite in Nordamerica". Un'introduzione di cui in effetti si sente il bisogno da tempo: l'ultima generazione risale all'ormai lontanissimo 2014 e dal febbraio dell'anno scorso ne è stata interrotta la produzione.
Il -60% di Maserati. L'imperativo di risalire la china, per il nuovo direttore finanziario - annunciato nel ruolo soltanto tre settimane fa - vale su entrambe le sponde dell'Atlantico. E tra i dossier più scottanti nel ramo europeo c'è senza dubbio quello della Maserati: nel periodo in questione, il Tridente ha accusato una flessione delle vendite pari al -60% (da 5.300 a 2.100 unità), dovuta al calo della Grecale e delle vendite in Cina: "Il nuovo team al vertice da ottobre (la Maserati ha da poche settimane un nuovo ad, Santo Ficili) è già duramente al lavoro per ripristinare la profittabilità del marchio".
I buoni riscontri delle elettriche. Sempre riguardo l'Europa, nonostante le incertezze sopraggiunte sul mercato dell'elettrico, Ostermann ha espresso fiducia riguardo le prospettive dei modelli a zero emissioni di Stellantis: la nuova Citroën C3 ha registrato il 47% dei volumi con la variante a batteria e la Peugeot 3008 si è attestata al 25%. Il dirigente ha parlato di un dato "incoraggiante", ribadendo l'obiettivo di lungo termine: "Facciamo profitti sulle elettriche in Europa e puntiamo a ottenere utili pari a quelli delle termiche. Ci vorranno più anni del previsto, per ragioni legati a componentistica, batterie e mercato, ma stiamo compiendo importanti progressi in questa direzione.
Tavares? " 'laser focused' sui costi. Uno dei grandi temi per un gruppo generalista come Stellantis è quello dei prezzi. Un aspetto che Ostermann conosce bene, dato il suo ruolo e i suoi trascorsi professionali: "Quella dell'accessibilità economica è una sfida per tutta l'industria, perché più incrementiamo la tecnologia nelle auto, più ce ne allontaniamo. L'obiettivo è lavorare per tenere sotto controllo i costi, anche perché Carlos (Tavares) è estremamente focalizzato su questo aspetto".
Elezioni Usa, "too close to call". Ultime, inevitabili considerazioni, quelle sulle imminenti elezioni americane, che avranno luogo il prossimo martedì: "L'esito è ancora troppo incerto: tutti nell'industria stanno studiando le differenza delle posizioni tra i candidati su tariffe e politiche sulle emissioni. Ma il punto" ha osservato Ostermann "non è tanto prevedere chi vincerà, ma capire quanto saremo in grado di adattarci ai diversi scenari. E noi abbiamo la flessibilità necessaria per affrontare cambiamenti politici".
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