Straordinari ai dipendenti pubblici anche con la sola testimonianza dei colleghi
lentepubblica.it Per il riconoscimento degli straordinari ai dipendenti pubblici d’ora in poi non occorrerà più la “prova” dell’avvenuta timbratura: la Cassazione apre alla validità della testimonianza dei colleghi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Sezione Lavoro, n. 4984 del 26 febbraio 2025) segna un ulteriore passo nella definizione dei criteri per il riconoscimento del lavoro […] The post Straordinari ai dipendenti pubblici anche con la sola testimonianza dei colleghi appeared first on lentepubblica.it.

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Per il riconoscimento degli straordinari ai dipendenti pubblici d’ora in poi non occorrerà più la “prova” dell’avvenuta timbratura: la Cassazione apre alla validità della testimonianza dei colleghi.
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Sezione Lavoro, n. 4984 del 26 febbraio 2025) segna un ulteriore passo nella definizione dei criteri per il riconoscimento del lavoro straordinario nel settore pubblico. La pronuncia stabilisce che le ore extra possono essere dimostrate anche attraverso la testimonianza di colleghi, senza la necessità di una documentazione scritta.
Il caso: la richiesta di straordinari e altre indennità
Il contenzioso nasce dalla richiesta di un operaio specializzato, in servizio dal 2010 e inquadrato nel IV livello del relativo CCNL, che ha chiesto al Tribunale di Foggia il riconoscimento di compensi per ore di straordinario svolte tra il 2015 e il 2020. In particolare, il lavoratore ha richiesto il pagamento di 17.244,44 euro per il tempo impiegato nel tragitto casa-lavoro e per venti minuti di straordinario giornaliero, oltre a un indennizzo annuo di 1.000 euro per la mancata fornitura di acqua potabile, servizi igienici e spogliatoi adeguati.
Il Tribunale di Foggia, con la sentenza n. 346/2023, ha parzialmente accolto il ricorso, riconoscendo il diritto al pagamento di straordinari per un totale di 3.380,50 euro. Entrambe le parti hanno impugnato la decisione: il lavoratore ha insistito per ottenere anche il risarcimento, mentre il datore di lavoro ha contestato il riconoscimento delle ore extra.
La Corte d’Appello di Bari, con sentenza n. 2397/2023, ha respinto entrambe le impugnazioni, confermando il pronunciamento di primo grado. A seguito di ciò, il dipendente ha presentato ricorso in Cassazione.
La decisione della Cassazione
La Suprema Corte ha analizzato la questione soffermandosi su due aspetti fondamentali:
- la legittimità della richiesta di straordinari
- e la validità delle prove portate a sostegno della domanda.
Secondo il datore di lavoro, il riconoscimento delle ore extra sarebbe stato subordinato a un’autorizzazione preventiva, come stabilito dalla normativa vigente per il pubblico impiego.
Tuttavia, la Cassazione ha ribadito che, in base a una giurisprudenza consolidata, la retribuzione del lavoro straordinario non può essere negata se il dipendente ha effettivamente svolto le ore in questione e se queste sono state richieste o comunque accettate implicitamente dal datore di lavoro.
L’elemento di novità più rilevante della sentenza riguarda la possibilità di dimostrare l’effettivo svolgimento dello straordinario anche tramite testimonianze di colleghi, senza la necessità di documenti scritti che attestino preventivamente l’autorizzazione.
Implicazioni per il settore pubblico
Questa decisione introduce un’interpretazione più flessibile dei criteri di riconoscimento degli straordinari nel pubblico impiego, aprendo la strada a nuove richieste da parte dei lavoratori. Se da un lato ciò garantisce una maggiore tutela ai dipendenti, dall’altro pone nuove sfide alle amministrazioni pubbliche, che potrebbero trovarsi a gestire un incremento delle controversie in materia.
La sentenza rafforza il principio secondo cui il compenso per il lavoro straordinario deve essere garantito a prescindere da formalità burocratiche, in linea con il dettato dell’art. 36 della Costituzione, che assicura una retribuzione proporzionata e sufficiente alle esigenze del lavoratore.
In un contesto in cui la gestione delle risorse umane nella pubblica amministrazione è sempre più complessa, questa ordinanza potrebbe avere un impatto significativo sulle future interpretazioni giurisprudenziali in tema di straordinari e sulle modalità di organizzazione del lavoro nel settore pubblico.
Il testo della sentenza
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