Supercondensatori in plastica, la rivoluzione del PEDOT-grafene
Un gruppo di chimici dellUniversità della California di Los Angeles (UCLA) ha controllato con precisione la crescita di nanofibre polimeriche in PEDOT
I supercondensatori rappresentano una delle tecnologie più promettenti per lo stoccaggio di energia, grazie alla loro capacità di immagazzinare e rilasciare energia in tempi molto rapidi rispetto alle batterie tradizionali. Tuttavia, per avere dispositivi sempre più efficienti, compatti e duraturi nel tempo, è fondamentale sviluppare materiali innovativi in grado di garantire elevate prestazioni.
A riguardo, un gruppo di chimici dell’Università della California di Los Angeles (UCLA) ha fatto passi da gigante in questo campo, con un metodo rivoluzionario per controllare con precisione la crescita di nanofibre polimeriche in PEDOT. Queste nanostrutture si sono rivelate perfette per realizzare elettrodi per i supercondensatori.
Per chi non è del settore, il PEDOT, abbreviazione di poli(3,4-etilendiossitiofene) è una pellicola plastica elettroconduttiva molto utilizzata al giorno d’oggi. Allo stato di conduttore è un polimero trasparente, dotato di stabilità, moderato intervallo di banda e basso potenziale redox.
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