Tajani consegna gli aiuti "Food for Gaza" e ribadisce: "Due popoli e due Stati"
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si reca in Israele per la consegna degli aiuti umanitari italiani nell'ambito del programma 'Food for Gaza' e ribadisce la posizione di Roma per il futuro dell'enclave palestinese. Secondo il titolare della Farnesina l'unica via è quella dei 'due popoli e sue Stati'. "Ogni altra mossa sarebbe velleitaria, sbagliata e direi controproducente", ha affermato parlando dal porto di Ashdod. Un posizionamento differente rispetto a quello del presidente americano Donald Trump e anche a quello dello Stato ebraico, secondo cui invece il piano presentato dal tycoon andrebbe "ascoltato" in quanto "l'esperimento di Gaza è da considerarsi fallito". Le differenze di vedute sul futuro della Striscia non scalfiscono comunque i rapporti fra Italia e Israele, come ribadito da Tajani e dall'omologo Gideon Saar in una conferenza stampa congiunta. Il titolare della diplomazia israeliana ha elogiato la leadership italiana "in Europa e in campo internazionale".
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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si reca in Israele per la consegna degli aiuti umanitari italiani nell'ambito del programma 'Food for Gaza' e ribadisce la posizione di Roma per il futuro dell'enclave palestinese. Secondo il titolare della Farnesina l'unica via è quella dei 'due popoli e sue Stati'. "Ogni altra mossa sarebbe velleitaria, sbagliata e direi controproducente", ha affermato parlando dal porto di Ashdod. Un posizionamento differente rispetto a quello del presidente americano Donald Trump e anche a quello dello Stato ebraico, secondo cui invece il piano presentato dal tycoon andrebbe "ascoltato" in quanto "l'esperimento di Gaza è da considerarsi fallito". Le differenze di vedute sul futuro della Striscia non scalfiscono comunque i rapporti fra Italia e Israele, come ribadito da Tajani e dall'omologo Gideon Saar in una conferenza stampa congiunta. Il titolare della diplomazia israeliana ha elogiato la leadership italiana "in Europa e in campo internazionale".
Tajani ha risposto sottolineando il diritto di Israele a difendersi da Hamas che "deve essere fuori da Gaza" come presupposto per una soluzione che porti alla pace in Medioriente. A tal proposito il ministro degli Esteri ha auspicato la prosecuzione del cessate il fuoco in atto. "È cruciale andare avanti con la fase due - ha spiegato - devono essere implementate tutte e tre le fasi per raggiungere una tregua permanente". Il ministro degli Esteri ha anche confermato che l'Italia nella Striscia di Gaza non lavora con l'Unrwa, considerata da Israele "una parte del problema e non la soluzione". "Noi stiamo lavorando in questa fase con un'altra organizzazione delle Nazioni Unite, che è il Programma alimentare mondiale con il quale ci troviamo benissimo e che ha distribuito, come da nostra richiesta, i beni che abbiamo inviato alla popolazione civile di Gaza", ha argomentato Tajani. Nella missione ad Ashdod sono stati consegnati 15 camion destinati al Pam e altre 14.5 tonnellate di beni di prima necessità, tra cui taniche per la distribuzione dell'acqua e beni volti a contrastare l'impatto dell'inverno, compresi materassi e coperte a media e alta resistenza termica.
Ma non è tutto perché il programma Food for Gaza, dopo un tavolo tecnico avvenuto a gennaio con la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ha allargato le sue maglie anche nel campo degli aiuti sanitari e in particolare nelle evacuazioni dei minori malati dalla Striscia. A tal proposito è stata redatta una lista di 14 bambini malati oncologici con i relativi familiari, per un totale di 42 persone da portare il prima possibile in Italia per essere curati al Regina Margherita di Torino e al Policlinico Umberto I di Roma. "Food for Gaza è un progetto che ha il sostegno del governo di Israele e Anp e che ora può essere ribattezzato 'Italy for Gaza' ha concluso Tajani - non siamo abituati a fare propaganda, siamo abituati ad agire per risolvere i problemi delle persone che hanno bisogno del nostro aiuto. Vogliamo essere presenti in Medioriente e svolgere un ruolo attivo per la pace".
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