Tecnologia da gustare: su RoboCake esordiscono robot e batterie commestibili

L’innovazione tecnologica continua a spingersi oltre i confini tradizionali, entrando in ambiti inaspettati come, in questo caso, quello culinario, con la prima torta robotica commestibile, frutto di una collaborazione internazionale tra eccellenze scientifiche e gastronomiche. Ma RoboCake – questo il nome dell’innovativo progetto robotico-culinario – è molto più di una semplice torta stravagante. È un ambasciatore del futuro del cibo, un dimostratore tangibile di come la robotica e la scienza dei materiali possano integrarsi nel nostro quotidiano in modi inaspettati e potenzialmente benefici.
Presentata ufficialmente in occasione dell’Expo 2025 a Osaka, questa creazione non è solo una curiosità per palati avventurosi, ma rappresenta un passo significativo nella ricerca sui robot edibili e sulle loro potenziali applicazioni future.
Il progetto vede la sinergia tra i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL) e gli esperti pasticceri e scienziati alimentari dell’EHL Hospitality Business School di Losanna.
RoboCake si presenta come una torta nuziale, ma la sua peculiarità risiede nei componenti: due orsetti gommosi robotizzati che si muovono e batterie edibili al cioccolato fondente capaci di alimentare le candeline a LED, dimostrando come la frontiera tra cibo e tecnologia stia diventando sempre più labile.
Oltre la novità: il progetto RoboFood e la visione dei robot edibili
RoboCake non nasce dal nulla, ma è una delle manifestazioni più tangibili e accattivanti del progetto di ricerca europeo RoboFood.
Finanziato dall’Unione Europea con 3,5 milioni di euro e coordinato dall’EPFL, RoboFood è stato lanciato nel 2021 con l’ambizioso obiettivo di fondere due mondi apparentemente distanti: la robotica e la gastronomia.
L’idea di creare robot commestibili o cibi che incorporano funzionalità robotiche può suonare futuristica, quasi fantascientifica, ma le motivazioni alla base sono estremamente concrete e radicate in sfide attuali. Come sottolinea Dario Floreano, responsabile del Laboratorio di Sistemi Intelligenti (LIS) dell’EPFL e coordinatore del progetto, “la robotica e il cibo sono due mondi separati. Tuttavia, la loro fusione offre molti vantaggi, come la riduzione dei rifiuti elettronici e degli sprechi alimentari”.
In un’epoca segnata dalla crescente preoccupazione per l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici, che ammontano a decine di milioni di tonnellate annue, e dalla necessità di ottimizzare le risorse alimentari, lo sviluppo di componenti elettronici edibili apre scenari promettenti. Il progetto RoboFood riunisce competenze diverse, coinvolgendo oltre a IIT ed EPFL, anche l’Università di Bristol e l’Università di Wageningen, per esplorare come creare robot interamente o parzialmente commestibili e alimenti “intelligenti”.
Le applicazioni potenziali vanno ben oltre la semplice curiosità gastronomica: si pensa alla nutrizione mirata in situazioni di emergenza, dove robot edibili potrebbero consegnare nutrienti essenziali in aree remote o a rischio; alla somministrazione facilitata di farmaci, specialmente per persone con difficoltà di deglutizione o per uso veterinario; e persino al monitoraggio della freschezza degli alimenti attraverso sensori integrati e commestibili.
Che cosa c’è dentro RoboCake
Il fascino di RoboCake risiede nei suoi componenti innovativi, che incarnano perfettamente la visione di RoboFood. I protagonisti della torta sono due orsetti robotici, creati dal Laboratorio di Sistemi Intelligenti dell’EPFL. Non si tratta di semplici decorazioni, ma di veri e propri piccoli robot edibili.
Realizzati con una base di gelatina, sciroppo e coloranti alimentari, al palato ricordano caramelle gommose al gusto di melograno. La loro peculiarità è il movimento: “Sono animati da un sistema pneumatico interno: quando viene iniettata aria attraverso percorsi dedicati, le teste e le braccia si muovono”, spiega Bokeon Kwak, ricercatore del LIS.
Accanto agli orsetti danzanti, un’altra innovazione è pensata per “alimentare” la torta: la prima batteria ricaricabile completamente commestibile al mondo.
Sviluppata dal gruppo di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia coordinato da Mario Caironi, questa batteria rappresenta un traguardo significativo. È realizzata utilizzando ingredienti comuni e sicuri per il consumo umano: vitamina B2 (riboflavina) e quercetina (un antiossidante presente in molti vegetali) per gli elettrodi, carbone attivo per aumentare la conducibilità elettrica e alga nori per separare gli elettrodi ed evitare cortocircuiti. Il tutto è incapsulato in cera d’api e, per un tocco gourmet, rivestito di cioccolato fondente.
Come spiega Valerio Galli, dottorando IIT coinvolto nello sviluppo, queste batterie “sicure per il consumo, possono essere utilizzate per accendere le candele LED sulla torta”. L’esperienza gustativa è altrettanto particolare: “Il primo sapore che percepisci quando le mangi è il cioccolato fondente, seguito da un sorprendente tocco acidulo di pochi secondi, dovuto all’elettrolita commestibile all’interno”.
Oltre all’applicazione scenografica sulla torta, queste batterie edibili rappresentano una potenziale soluzione rivoluzionaria per affrontare il problema dei rifiuti elettronici, offrendo un’alternativa biodegradabile e non tossica alle batterie tradizionali in specifiche applicazioni a basso consumo, come dispositivi medicali ingeribili o diagnostica alimentare.
Dall’ingegneria al piatto: la sfida della pasticceria tecnologica
Integrare attuatori pneumatici e batterie edibili in un prodotto alimentare che sia non solo funzionale ma anche esteticamente gradevole, gustoso e sicuro per il consumo ha richiesto una stretta collaborazione tra ingegneri e professionisti del settore alimentare.
Qui entra in gioco l’expertise dell’EHL Hospitality Business School di Losanna. Trasformare componenti tecnologici avanzati, seppur commestibili, in un elemento centrale di una torta nuziale, mantenendo gli standard elevati della pasticceria, è stata una sfida complessa. Gli esperti dell’EHL hanno lavorato a fianco dei team di IIT ed EPFL per garantire che le innovazioni fossero integrate armoniosamente nella struttura della torta, rispettando le normative sulla sicurezza alimentare e, soprattutto, risultando invitanti per il consumatore.
Julien Boutonnet, Senior Lecturer in Practical Arts dell’EHL e detentore del prestigioso titolo di Meilleur Ouvrier de France (MOF) per la pasticceria, sottolinea l’importanza di questo connubio: “La nostra sfida era trovare il modo migliore per mostrare le innovazioni dei nostri due partner, EPFL e IIT, aggiungendo ciò che facciamo meglio: stuzzicare la golosità. Così è nata RoboCake, una vera torta per eventi, che risponde alla richiesta di combinare tecnica, elettronica e gusto”.
Collaborazione interdisciplinare per un futuro alimentare sostenibile
Il successo di RoboCake è emblematico del potere della collaborazione interdisciplinare. Riunire esperti di robotica, scienza dei materiali, ingegneria elettronica, scienze alimentari e arte culinaria è stato fondamentale per superare le barriere tra questi campi e realizzare un prodotto così innovativo.
L’Istituto Italiano di Tecnologia, con la sua forte vocazione interdisciplinare che spazia dalla robotica ai nanomateriali e alle scienze della vita, ha contribuito al progetto con lo sviluppo della batteria edibile.
L’EPFL, rinomata per la sua eccellenza nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, in particolare nella robotica e nei sistemi intelligenti, ha dato vita agli orsetti animati.
L’EHL, punto di riferimento globale per la formazione e l’innovazione nel settore dell’ospitalità, ha garantito l’integrazione culinaria e la sicurezza del prodotto finale.
Questa sinergia non solo ha permesso la creazione di RoboCake, ma apre anche la strada a future “esperienze gastronomiche interattive e deliziose”, come afferma Dario Floreano. Oltre all’aspetto ludico e innovativo, il progetto RoboFood e le sue creazioni come RoboCake portano con sé un messaggio importante sulla sostenibilità e sulla gestione delle risorse. Ci ricordano che il cibo è una risorsa preziosa e stimolano la ricerca di soluzioni per ridurre sia lo spreco alimentare sia l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici.
La possibilità di creare componenti elettronici che, una volta esaurita la loro funzione, possono essere semplicemente mangiati o biodegradarsi senza danni, rappresenta un cambio di paradigma potenzialmente rivoluzionario.
RoboCake a Expo 2025: una vetrina sull’innovazione
La scelta di svelare il progetto RoboCake all’Expo 2025 di Osaka, all’interno del Padiglione Svizzero, non è casuale. Le esposizioni universali sono da sempre palcoscenici privilegiati per presentare al mondo le innovazioni che plasmeranno il futuro.
RoboCake sarà esposta al pubblico dal 13 aprile al 10 giugno 2025, offrendo ai visitatori la possibilità di approfondire i progressi della robotica in applicazioni diverse dall’ordinario. L’apice della presentazione sarà un evento esclusivo su invito, previsto per il 6 giugno, durante il quale la torta robotica commestibile sarà mostrata dal vivo e offerta in degustazione, permettendo di sperimentare direttamente questa fusione tra alta tecnologia e alta pasticceria.
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