Quante decisioni dobbiamo prendere nell'arco di una giornata? A quanti problemi dobbiamo trovare una soluzione e quali impegni non dobbiamo assolutamente scordarci? Per le persone che convivono con il diabete insulinodipendente, al quotidiano carico mentale si aggiunge l'urgenza di ricordarsi quando assumere la terapia e i calcoli da effettuare per valutare ogni volta il corretto dosaggio di insulina. Si parla di un numero di iniezioni che va dalle 1.500 alle 1.800 all'anno, una media di quattro o cinque al giorno, fondamentali per mantenere i livelli di glicemia tra i 70mg/dl e i 180 mg/dl (milligrammi per decilitro di sangue).. Un susseguirsi di promemoria e calcoli da cui non è prevista distrazione. Può così venire in aiuto la tecnologia, con un nuovo sistema pensato per garantire un monitoraggio costante del glucosio nel sangue e inviare notifiche per ricordare l'iniezione di insulina e suggerire il quantitativo necessario.. Un sistema più smart per la MDI. Il sistema si chiama Smart MDI ed è pensato per la gestione del diabete in persone in terapia insulinica multi-iniettiva. Secondo le stime, si tratta di una platea di circa 500mila pazienti tra chi ha ricevuto diagnosi di diabete di tipo 1 e chi convive con il tipo 2.. Nel primo caso, parliamo di una malattia considerata autoimmune, derivata da una reazione immunologica che distrugge le cellule beta del pancreas adibite alla produzione di insulina. Nel secondo caso, invece, la causa è una produzione assente o inadeguata dell'ormone che garantisce il controllo dei livelli di glucosio nel sangue.. Come funziona il sistema. È composto da tre elementi: una penna intelligente per la somministrazione di insulina, un sensore da applicare sul braccio e che deve essere cambiato ogni 7 giorni e, questa è la novità principale, da un'app per smartphone. L'applicazione, sviluppata da Medtronic, è in comunicazione costante con il sensore per ricevere in tempo reale i dati sul monitoraggio del glucosio. Quando c'è qualcosa da correggere o un'iniezione da ricordare, invia una notifica e suggerisce anche la dose da assumere.. I numeri del diabete in Italia. In Italia vi sono circa 4 milioni di persone che hanno ricevuto diagnosi di diabete. Nel 90-92% dei casi si tratta del tipo 2, sul quale però si interviene prima di tutto con cambiamenti nel regime alimentare e nello stile di vita. Per il tipo 1, invece, non si può prescindere dall'integrazione periodica e costante di insulina.. «Il diabete non trattato è la prima causa di cecità in età lavorativa, a causa delle complicanze alla retina, ma anche di insufficienza renale terminale, risolvibile solo con un trapianto», spiega il professor Dario Pitocco, Direttore della UOSD di Diabetologia del Policlinico Universitario Gemelli di Roma, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema. «Questa patologia rimane inoltre la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori e raddoppia il rischio di un evento cardiovascolare maggiore come un infarto o un ictus».. Il microinfusore rimane il gold standard. Per persone con diabete insulinodipendente, la terapia d'elezione rimane il microinfusore, considerato il gold standard anche dalle linee guida più recenti. È un sistema composto da una pompa insulinica elettronica, con un serbatoio di insulina che viene collegato a un catetere di plastica flessibile, inserito sottocute. È un meccanismo interamente automatizzato, già impostato per rilasciare la quantità di farmaco desiderata senza più alcun intervento da parte del paziente che deve solo aver cura di sostituire catetere e serbatoio ogni due o tre giorni.. Circa l'80% delle persone interessate, però, non ricorre al microinfusore. «Fino al 2022, usava questo dispositivo solo il 23% dei pazienti, mentre la media in Europa occidentale è del 45%. Ora sembra invece essere in aumento», conferma Pitocco. «In diversi rifiutano il microinfusore per motivi personali, psicologici o anche clinici e diventa quindi importante avere un'alternativa che magari può fungere anche da primo passo verso questo sistema, perché aiuta a prendere confidenza con la tecnologia»..