Tra fede, boschi e arpe: l’anima segreta di Viggiano

Viggiano, borgo lucano sospeso tra fede, musica e natura. Un viaggio tra arte, pellegrinaggi e paesaggi incantati nel cuore dell’Appennino.

Tra fede, boschi e arpe: l’anima segreta di Viggiano

Nascosto tra i rilievi lucani, adagiato su uno sperone che guarda dall’alto la rigogliosa Valle dell’Agri, Viggiano è un piccolo scrigno di storia, arte e devozione. Siamo in provincia di Potenza, nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese: qui il tempo sembra rallentare per lasciar spazio al respiro della natura e alla voce antica delle tradizioni.

Abitato un tempo dai monaci basiliani, Viggiano porta con sé tracce di epoche lontane. Fu fortificato durante il dominio longobardo e, nei secoli successivi, si trasformò in un centro culturale ed economico grazie alla sapiente lavorazione del legno. Arpe e zampogne nascevano dalle mani esperte degli artigiani viggianesi e varcavano i confini regionali per diffondere note lucane in tutta Europa. Una storia, questa, che ancora oggi vibra tra i vicoli e le botteghe di un borgo sorprendente.

Cosa vedere a Viggiano

Viggiano è un paese da vivere con lentezza, passo dopo passo, perdendosi tra le viuzze del centro storico dove ogni scorcio racconta una storia. Le facciate in pietra, i portali decorati con bassorilievi raffiguranti arpe e violini sussurrano ancora oggi il glorioso passato musicale del borgo.

Sulle alture che abbracciano il paese si staglia il Santuario della Madonna Nera di Viggiano, simbolo spirituale non solo per la comunità locale, ma per l’intera Basilicata. Ogni anno migliaia di pellegrini affrontano la salita verso il Sacro Monte per rendere omaggio alla loro Regina. E proprio da questo legame profondo tra fede e terra nasce l’anima autentica di Viggiano, un luogo dove il sacro incontra l’arte e la memoria si fa viva.

Passeggiando tra le botteghe e i vicoli si scopre come la tradizione artigianale, eredità del XVII e XVIII secolo, sia tuttora viva: gli artigiani portano avanti la costruzione di strumenti musicali, mentre la Scuola di Arpa Viggianese raccoglie e rilancia questa passione per le nuove generazioni.

Sulla cima più alta, tra i silenzi rotti solo dal vento, si scorgono i resti del castello feudale. Costruito prima del 1239 e modificato in epoca angioina, oggi ne sopravvivono alcuni tratti delle mura e delle torri angolari.

Stradina del centro storico di Viggiano
Fonte: iStock
Particolare del centro storico di Viggiano

La Chiesa madre di Santa Maria alle Mura

Salendo la doppia rampa che conduce alla Chiesa Madre di Santa Maria alle Mura, si ha la sensazione di compiere un pellegrinaggio interiore, un cammino di silenzio e raccoglimento. Da qui, ogni anno a maggio, parte il corteo religioso verso il santuario sul Sacro Monte, un momento di intensa spiritualità che riunisce l’intera comunità lucana attorno alla venerata Madonna Nera.

La chiesa, ricostruita in stile tardo barocco dopo il terremoto del 1673, custodisce veri tesori. All’interno, lo sguardo è subito rapito dal trono ligneo in oro zecchino dove troneggia la statua duecentesca della Madonna. Il soffitto a cassettoni, intarsiato di stucchi dorati, e i bassorilievi cinquecenteschi attribuiti a Iacopo della Pila, danno al luogo un’aura di sacralità e arte che lascia senza fiato.

Emoziona anche il portone bronzeo e dorato, recente opera dello scultore lucano Mario Santoro, che racconta la storia della chiesa e culmina con l’incoronazione della Madonna ad opera di Giovanni Paolo II.

Il Santuario del Sacro Monte di Viggiano

C’è un momento dell’anno in cui la devozione diventa cammino, e le strade di Viggiano si riempiono di canti e preghiere: è il pellegrinaggio al Santuario del Sacro Monte. Dodici chilometri separano il paese dalla vetta, due dei quali si percorrono solo a piedi, come a sottolineare che la fede richiede tempo, fatica e silenzio.

La Madonna Nera, Regina della Basilicata, vi giunge in processione la prima domenica di maggio e vi rimane fino a settembre, quando viene riportata in paese. Secondo la leggenda, fu proprio su questo monte che, nel XIV secolo, venne rinvenuta la statua della Vergine, nascosta per sfuggire alla furia dei Saraceni.

Il Museo delle Tradizioni Locali

Nel cuore del borgo, al piano terra dell’antico convento di Santa Maria del Gesù, il MuVIG – Museo delle Tradizioni Locali regala un viaggio nel passato con strumenti moderni. Un museo immersivo, dove la realtà aumentata dà voce agli oggetti: inquadrando un segnale grafico con smartphone o tablet, antiche botteghe e ambienti domestici prendono vita.

Sette le sale tematiche, tra falegnameria, calzoleria, cucina, camera da letto e caseificio. Oltre trecento oggetti raccontano la vita quotidiana di un tempo e trasmettono ai visitatori, grandi e piccoli, il valore della memoria.

Il Museo del Lupo

Immerso in una faggeta che d’inverno si veste di neve e magia, il Museo del Lupo è una perla rara dedicata a uno degli animali simbolo dell’Appennino. Primo nel suo genere in Basilicata, oltre a un percorso espositivo è anche un’esperienza formativa pensata soprattutto per i bambini.

Accanto agli esemplari imbalsamati del lupo e di altre specie, come l’aquila reale e il tasso, il museo offre la possibilità di partecipare a escursioni guidate nel bosco. Una lezione di biodiversità nel cuore della natura lucana.

Altri punti di interesse

Appena fuori dal centro, il Convento Francescano del XV secolo accoglie un Museo delle Tradizioni Popolari e custodisce, nella sua chiesa, un coro ligneo settecentesco di rara bellezza.

Più in basso, lungo la strada che porta al castello, la Chiesa di San Benedetto, con la sua semplicità rinascimentale, rappresenta l’ultimo tassello di un itinerario spirituale che punteggia tutto il borgo.

Cosa fare a Viggiano e dintorni

Panorama di Viggiano
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Veduta panoramica di Viggiano

Raggiungere Viggiano è già di per sé un viaggio nell’incanto. Le strade si snodano tra radure, colline e boschi, mentre il panorama si apre su orizzonti che cambiano colore a seconda delle stagioni. Come accennato, siamo nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, un paradiso di biodiversità, dove la natura abbraccia la spiritualità e la cultura.

Il territorio che abbraccia Viggiano è un mosaico di paesaggi: dalle vette montuose si scende verso colline morbide, pianure coltivate, corsi d’acqua e boschi fitti. Qui sorgono sorgenti cristalline e riserve naturali come quella dell’Abetina di Laurenzana, con splendidi esemplari di abete bianco e una fauna ricchissima.

A pochi chilometri dal paese, l’area archeologica di Grumentum riporta alla luce la grandezza della civiltà romana, mentre il Museo della Val d’Agri ne racconta la storia. Non lontano, il Lago del Pertusillo si presenta come una tela viva dipinta di blu e verde, rifugio per gli amanti del birdwatching e della pesca.

E poi c’è l’inverno, con la promessa di neve e divertimento. A Viggiano la stagione bianca si vive tra sci, ciaspolate ed escursioni. La Montagna Grande accoglie impianti sciistici moderni immersi in faggete illuminate che permettono di sciare anche di sera, in un’atmosfera intima e suggestiva. Le piste si adattano a ogni livello di esperienza, tra campi scuola e percorsi di fondo ideali anche per il nordic walking.

Chi cerca nuove sfide può raggiungere il Monte Volturino, che con i suoi 1865 metri ospita tre piste (rossa, blu e nera) oltre a un anello per lo sci di fondo. Tra boschi silenziosi e neve scintillante, lo sport diventa un modo per entrare in contatto diretto con la natura selvaggia e affascinante della Lucania.

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