Tutto sul Canone RAI 2025: ecco cosa serve sapere

lentepubblica.it Il 2025 segna un ritorno alla tariffa standard dopo il temporaneo ribasso dell’anno scorso per il canone Rai: le indicazioni per il pagamento, le esenzioni e le dichiarazioni necessarie. Per evitare sanzioni o addebiti non dovuti, è fondamentale rispettare le scadenze e compilare correttamente la documentazione prevista. Ecco tutti i dettagli per l’anno in corso. […] The post Tutto sul Canone RAI 2025: ecco cosa serve sapere appeared first on lentepubblica.it.

Tutto sul Canone RAI 2025: ecco cosa serve sapere

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Il 2025 segna un ritorno alla tariffa standard dopo il temporaneo ribasso dell’anno scorso per il canone Rai: le indicazioni per il pagamento, le esenzioni e le dichiarazioni necessarie.


Per evitare sanzioni o addebiti non dovuti, è fondamentale rispettare le scadenze e compilare correttamente la documentazione prevista.

Ecco tutti i dettagli per l’anno in corso.

Canone RAI 2025: un ritorno al passato che fa discutere

Dopo il ribasso temporaneo a 70 euro previsto per il 2024, la tassa sulla detenzione di apparecchi atti a ricevere trasmissioni radio-televisive torna al valore applicato fino al 2023, vale a dire 90 euro.

La decisione ha già scatenato critiche da parte di consumatori e associazioni, che considerano l’aumento un passo indietro rispetto agli sforzi per alleggerire il carico fiscale delle famiglie italiane. Molti si chiedono perché il governo abbia deciso di abbandonare una misura che aveva rappresentato un piccolo, ma significativo sollievo economico in un contesto di inflazione crescente e difficoltà finanziarie per molte famiglie.

Le polemiche si concentrano anche sulla modalità di applicazione del canone, addebitato direttamente nella bolletta elettrica. Alcuni critici sostengono che il sistema, introdotto nel 2016 per combattere l’evasione, finisca per gravare su chi non possiede un apparecchio televisivo, ma è comunque obbligato a dimostrare periodicamente la propria estraneità con una dichiarazione sostitutiva. Questo meccanismo viene visto come una complicazione burocratica che penalizza i cittadini onesti, mentre le sanzioni previste per dichiarazioni mendaci alimentano un clima di diffidenza e rigidità.

Un’altra questione sollevata riguarda l’uso effettivo dei proventi del canone. Se da un lato l’importo è destinato al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo, dall’altro molti si domandano se i fondi siano realmente utilizzati in maniera efficace e trasparente. Diverse voci critiche ritengono che la RAI debba fare di più per giustificare il prelievo annuale, migliorando la qualità dei contenuti e riducendo le spese superflue.

Il ritorno all’importo di 90 euro riaccende quindi il dibattito sulla necessità di una revisione complessiva del sistema di finanziamento della televisione pubblica, magari introducendo criteri più equi e flessibili. Fino ad allora, però, il canone resta un tema controverso, che divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un dovere necessario per sostenere un servizio essenziale e chi lo percepisce come un onere sproporzionato e iniquo.

A chi tocca pagare il canone ordinario?

Il canone ordinario riguarda le famiglie che possiedono uno o più dispositivi idonei alla ricezione delle trasmissioni televisive nella propria abitazione. Nel caso di utenze elettriche residenziali già attive, l’importo sarà suddiviso in 10 rate mensili da 9 euro ciascuna, addebitate da gennaio a ottobre nella bolletta dell’energia elettrica. Per le nuove attivazioni durante l’anno, l’importo sarà calcolato proporzionalmente ai mesi di utilizzo.

Dichiarazione sostitutiva

La dichiarazione sostitutiva quadro A è lo strumento per evitare il pagamento in caso di assenza di apparecchi televisivi. Per l’anno 2025, la scadenza per presentare questa dichiarazione è fissata al 31 gennaio. La procedura può essere completata online sul sito dell’Agenzia delle Entrate o inviando il modulo cartaceo tramite raccomandata alla Direzione Provinciale di Torino.

La dichiarazione sostitutiva può essere inoltrata attraverso diverse modalità:

  • Online: tramite l’applicazione dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
  • Posta raccomandata: inviata alla sede di Torino.
  • PEC (Posta Elettronica Certificata): con firma digitale e invio all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it.

In tutti i casi, è importante rispettare i termini e assicurarsi che i dati dichiarati siano accurati, poiché dichiarazioni mendaci possono comportare conseguenze penali.

Esenzioni

Due categorie possono richiedere l’esenzione dal pagamento:

  1. Chi non possiede un televisore o dispositivi simili nella propria abitazione principale.
  2. Anziani con almeno 75 anni d’età che abbiano un reddito annuo complessivo, inclusivo del coniuge, non superiore a 8.000 euro. L’assenza di conviventi con reddito autonomo, esclusi collaboratori domestici, è un requisito aggiuntivo.

La domanda per l’esonero deve essere presentata entro il 31 gennaio.

Contratti multipli

Se più membri della stessa famiglia anagrafica possiedono contratti elettrici per abitazioni diverse, il canone è dovuto una sola volta. È necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate su quale utenza applicare l’addebito, compilando il quadro B del modulo di dichiarazione sostitutiva.

Canone fuori dalla bolletta

Chi non ha un contratto elettrico, come gli inquilini di abitazioni con utenze intestate al proprietario o i residenti delle isole minori non collegate alla rete elettrica nazionale, deve provvedere al pagamento del canone tramite versamento diretto. Anche in questo caso, il termine è fissato al 31 gennaio.

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