Ultimo delirio anti-patriarcato: l'arte femminista

Incredibile. A Bruxelles vogliono mettere una vera e propria merda, al posto di un capolavoro. Perché? Perché il capolavoro è giudicato sessista, maschilista, patriarcale, e va cancellato. E al suo posto vogliono metterci dei detriti, che vengono da una demolizione, perché i detriti non sono sessisti e non offendono nessuno. Guardate le foto, parlano chiaro. La cultura woke che ha alcolizzato tante menti oltre-oceano, sta incriminando di sessismo una grande scultura monumentale, in marmo bianco, dei primi decenni del Novecento, fatta da Victor Rousseau, uno scultore belga neoclassico che fu anche direttore dell'Académie Royale di Bruxelles. L'opera giudicata maschilista mostra un uomo seduto, con a sinistra una donna prosperosa e a destra due giovani innamorati. La chiave di lettura è semplicissima: la maturità sia, per tutti noi, il giusto equilibrio tra i piaceri e le alterne fortune della vita. Come si possa giudicare maschilista una statua del genere sfugge a qualunque mente sobria

Ultimo delirio anti-patriarcato: l'arte femminista

Incredibile. A Bruxelles vogliono mettere una vera e propria merda, al posto di un capolavoro. Perché? Perché il capolavoro è giudicato sessista, maschilista, patriarcale, e va cancellato. E al suo posto vogliono metterci dei detriti, che vengono da una demolizione, perché i detriti non sono sessisti e non offendono nessuno. Guardate le foto, parlano chiaro. La cultura woke che ha alcolizzato tante menti oltre-oceano, sta incriminando di sessismo una grande scultura monumentale, in marmo bianco, dei primi decenni del Novecento, fatta da Victor Rousseau, uno scultore belga neoclassico che fu anche direttore dell'Académie Royale di Bruxelles. L'opera giudicata maschilista mostra un uomo seduto, con a sinistra una donna prosperosa e a destra due giovani innamorati. La chiave di lettura è semplicissima: la maturità sia, per tutti noi, il giusto equilibrio tra i piaceri e le alterne fortune della vita. Come si possa giudicare maschilista una statua del genere sfugge a qualunque mente sobria.

La cosiddetta cultura woke, per bocca del ministro-presidente per gli affari correnti di Bruxelles, Rudy Vervoort, vuole spostare questo monumento e metterci al suo posto un inguardabile ammasso impilato di detriti. Con questa sostituzione si combatterebbero le spinte maschiliste che sono dure a morire in noi. Le statue pubbliche, se chiaramente sessiste, vanno gradualmente cambiate, o rimosse, dice la cultura woke, perché anche attraverso le statue pubbliche si fa educazione.

 

Alcune considerazioni, a volo d'uccello. 1) Con lo stesso principio (niente dominanza maschile) con cui si vuole togliere la statua di Rousseau, andrebbe abbattuto il 99% delle statue che conosciamo nelle nostre città. Una mannaia incredibile si abbatterebbe su statue di imperatori, condottieri, soldati, comandanti, liberatori, politici, militanti, religiosi, santi, lavoratori, da Giulio Cesare a Garibaldi, fino a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (perché solo due maschi a ricordare la lotta alla mafia?).

2) Con il medesimo principio (non offendere nessuno), non potremmo accettare neppure le migliaia di statue della Madonna, lungo le strade, i crocicchi, sulle facciate delle chiese: come potremmo sopportare che una donna bianca allatti un figlio paffuto? Una donna nera in povertà potrebbe risentirsi.
3) Con l'identico principio (accogliere tutti), dovremmo essere intransigenti e proseguire a togliere i crocifissi da tutti i luoghi pubblici perché i luoghi pubblici non possono avere una religione prevalente sulle altre.

4) Con lo stesso, rigoroso principio (demolire anche visivamente tutte le disuguaglianze), dovremmo cancellare le immagini delle statue classiche, di eroi, divinità, atleti, sportivi, uomini e donne che siano, perché irrispettosi di chi è nato con menomazioni, svantaggi o ammanchi. Un disabile sulla sedia a rotella potrebbe essere offeso dalla prestanza fisica dei Bronzi di Riace. Togliamo anche quelli? 5) Non se ne abbiano a male i militanti woke di Bruxelles, ma noi, almeno in Italia, abbiamo alcuni principi oramai condivisi. Ci abbiamo messo un po' per capirli, ma adesso li abbiamo chiari: siamo contro la schiavitù anche se siamo pieni di statue e pitture antiche che mostrano schiavi; siamo contro le tirannie anche se abbiamo le città piene di tiranni passati. Abbiamo statue e immagini pubbliche che sono oggi punti di riferimento e di orientamento. Cancellarle significherebbe cancellare la nostra civiltà. I segni della civiltà si studiano e si rispettano. È l'abc che insegniamo a scuola. È l'abc di ogni mente, se rimane sobria.

 

 

 

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow