Un anno da volontaria del Servizio civile: ecco perché lo consiglio a tutti

Dai progetti di ricostruzione delle scuole del Centro Italia, dopo il terremoto del 2016, fino all'esperienza nelle case famiglia in Honduras. Per Caterina Noberasco l'anno di servizio civile universale con Fondazione Francesca Rava è stato «un arricchimento sia umano che... L'articolo Un anno da volontaria del Servizio civile: ecco perché lo consiglio a tutti proviene da Vita.it.

Un anno da volontaria del Servizio civile: ecco perché lo consiglio a tutti

Oggi Caterina Noberasco ha 28 anni. E l’esperienza di Servizio civile universale, che ha fatto quando aveva 23 anni, se la ricorda benissimo. «Ero volontaria della Fondazione Francesca Rava NPH durante il progetto In Farmacia per i Bambini. Un’iniziativa nazionale di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e di raccolta di farmaci e prodotti pediatrici per i più piccoli in povertà sanitaria. Ma finito il progetto volevo restare lì. Così decisi di partecipare al bando di selezione per il servizio civile», racconta. «Dopo essere stata selezionata ho aiutato soprattutto nelle attività legate alla ricostruzione delle scuole in centro Italia dopo il terremoto del 2016. Ho potuto vedere, in quell’anno di Servizio civile universale, i tanti ambiti in cui opera la Fondazione Francesca Rava. Nell’estate 2019 ho fatto un’esperienza come accompagnatrice nei campus in Honduras, in una delle case NPH». La fondazione rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria internazionale NPH, Nuestros Pequeños Hermanos (“I nostri piccoli fratelli”).

Anche quest’anno, e per la terza volta, la Fondazione Francesca Rava diventa sede del Servizio civile universale. Fino alle ore 14 del 18 febbraio, i ragazzi tra i 18 e i 28 anni possono partecipare al bando di selezione per il progetto “Dalla parte dei bambini 2025. Tutela dei diritti dei minori in condizioni di fragilità”. Tre i posti messi a disposizione per la sede della fondazione e uno per la sede dell’associazione Opera Federico Ozanam, con cui è stata ideata la proposta progettuale.

«Mi sono occupata anche di fundraising per altri progetti in Italia e all’estero», racconta Caterina. «In un anno sono riuscita a vedere cosa fa, a 360 gradi, un ente del Terzo settore. Ho studiato cooperazione internazionale e quell’anno di Servizio civile universale mi ha permesso di acquisire molte competenze. Il mio arricchimento è stato sia umano sia professionale. A livello personale, andare nelle case famiglia mi ha dato molto, anche dal punto di vista emozionale. A livello professionale, quello che mi è servito di più è il fatto che, non solo lavoravo ai progetti, ma potevo vedere anche come questi nascevano e si sviluppavano».

Una prima presa di responsabilità nel mondo del lavoro

«Consiglio a tutti i ragazzi di fare il servizio civile in generale, nella Fondazione Francesca Rava in particolare. È una prima presa di responsabilità nel mondo del lavoro. La fondazione ha così tanti progetti, così tante opportunità, una rete di contatti così fitta in Italia e nel mondo che, in un anno, si fa un’esperienza e si cresce come se fossero 10 anni», prosegue. «Il fatto che ci siano in continuazione nuove esigenze permette di veder nascere i bisogni, mettere in atto le azioni e completare i progetti».

Una comunità che crede in quello che fa

«In poche settimane di lavoro, si può dare un contributo enorme alla vita delle persone. La fondazione mi ha insegnato questo: una cosa piccola per me è una cosa enorme per le persone che hanno bisogno. Quando lavoravamo per la ricostruzione a Norcia», continua Noberasco, «abbiamo cercato materiali, persone, sponsor per tre mesi e poi abbiamo visto il frutto del nostro lavoro con una nuova scuola data ai bambini che avevano perso tutto: a loro avevamo cambiato la vita quotidiana».

«Il servizio civile mi ha lasciato la grande soddisfazione di vedere la concretezza dei progetti. Non succede sempre, quando fai volontariato. Un motivo per cui sono stata assunta nel mio successivo posto di lavoro», prosegue, «è che mi è rimasta la forma mentis di darmi subito da fare, se c’è una necessità. Aggiungo un’ultima riflessione, ma non per importanza», conclude. «Nella fondazione è molto bello stare in una comunità che crede in quello che fa, non solo perché è il proprio lavoro, ma per passione e per convinzione».

Una fonte di arricchimento per la fondazione

«Tra i posti disponibili, uno è riservato ai giovani con minori opportunità economiche. È per noi fonte di grande arricchimento poter avere in fondazione i volontari che svolgono il Servizio civile», dichiara Antonella Azzilonna, referente Servizio civile per la Fondazione Francesca Rava. «Questo significa avere il supporto su diverse attività, ma è soprattutto fonte di scambio perché riusciamo ad incontrare giovani che hanno diverse esperienze e per i ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro e del Terzo settore è sicuramente un’opportunità unica. La fondazione li coinvolge, quotidianamente, in tanti progetti dedicati all’infanzia e all’adolescenza in condizioni di fragilità in Italia».

In Farmacia per i Bambini

Gli operatori volontari, che saranno selezionati con il bando 2025-26, si occuperanno sia di In Farmacia per i Bambini, sia delle attività educative nelle scuole e nelle case famiglia supportate dalla fondazione. «Il primo progetto è un’iniziativa nazionale di raccolta di farmaci pediatrici e di prodotti baby-care, che ha luogo nell’arco di una settimana l’anno, nel mese di novembre», continua Antonella Azzilonna. Con quest’iniziativa nazionale di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e di raccolta di farmaci e prodotti pediatrici per i più piccoli in povertà sanitaria, la fondazione nel 2024 ha aiutato 53.100 bambini.

Antonella Azzilonna con i bambini della casa Nph nella Repubblica Dominicana

«Nell’ambito di In Farmacia per i Bambini, i giovani del Scu faranno anche attività di back office e di comunicazione con gli enti, i volontari e le farmacie. Mentre nelle scuole e nelle case famiglia, gli operatori volontari del Servizio civile si occuperanno delle attività di educazione e promozione dei diritti dei bambini e delle attività di volontariato nelle comunità. Ora due ragazzi stanno svolgendo il Scu con noi, sono stati selezionati attraverso il bando 2024-25. Nel 2019», conclude Antonella Azzilonna, «abbiamo iniziato con quattro ragazzi».

Foto di apertura: Caterina Noberasco in una delle sue attività durante l’anno di servizio civile con la Fondazione Rava

L'articolo Un anno da volontaria del Servizio civile: ecco perché lo consiglio a tutti proviene da Vita.it.

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow