USA, ISP obbligato a fornire i dati di 100 utenti accusati di pirateria

Pare che i dati potranno essere usati solo per "incastrare" il provider stesso, che è quello accusato dai titolari di copyright.

USA, ISP obbligato a fornire i dati di 100 utenti accusati di pirateria

Negli Stati Uniti un provider internet è stato obbligato da un tribunale a consegnare i dati personali di oltre 100 suoi clienti accusati di aver piratato musica da Warner e altre etichette discografiche. Il provider si chiama Altice, che è una multinazionale olandese che appunto opera anche oltre Oceano con il brand Optimum. Altice segnalerà ai clienti coinvolti che dovrà fornire all’accusa nomi e informazioni di contatto; questi avranno trenta giorni di tempo per dichiarare in tribunale la propria opposizione.

Tecnicamente il conto alla rovescia è partito già una decina di giorni fa - l’ordine è stato emesso dal giudice che si occupa del caso il 12 febbraio. La notizia è emersa solo nelle scorse ore grazie a TorrentFreak. Stando alla documentazione ufficiale, i dati dei clienti saranno classificati come estremamente riservati: potranno essere visualizzati solo dagli avvocati delle due parti. Le informazioni, sempre secondo l’ordinanza, potranno essere usate solo e soltanto nell’ambito di questo processo.

Il che significa sostanzialmente che i clienti non corrono pericoli di ripercussioni legali, almeno a quanto pare. L’accusato qui è il provider internet, non le persone. Non è perfettamente chiaro come verranno usati i dati, ma con ogni probabilità serviranno a dimostrare che hanno effettivamente piratato contenuti protetti da copyright, e che (questo è il dettaglio cruciale) l’ISP non ha fatto niente per impedirlo.


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