Vandalizzata la foiba di Basovizza. Meloni: "Oltraggio alla nazione"
Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste a due giorni dal Giorno del Ricordo, commemorazione dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. Scritte realizzate in lingua slava con vernice rossa, tra cui "Trst je nas" ("Trieste è nostra") e "Smrt faÜizmu sloboda narodom", ("Morte al fascismo, libertà al popolo") sono apparse all'entrata della foiba. Sono state avviate indagini dalle forze dell'ordine per risalire agli autori delle scritte che saranno cancellate. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, pur senza citare direttamente quanto accaduto, in occasione della cerimonia di inaugurazione a Gorizia e Nova Gorica della 'Prima Capitale europea della cultura transfrontaliera GO 2025!', ha ricordato che «nella tragedia della Seconda guerra mondiale, un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato 'non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figlì. Con questo spirito abbiamo affrontato le pagine del dopoguerra, per scriverne una nuova. E nulla può far
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Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste a due giorni dal Giorno del Ricordo, commemorazione dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. Scritte realizzate in lingua slava con vernice rossa, tra cui "Trst je nas" ("Trieste è nostra") e "Smrt faÜizmu sloboda narodom", ("Morte al fascismo, libertà al popolo") sono apparse all'entrata della foiba. Sono state avviate indagini dalle forze dell'ordine per risalire agli autori delle scritte che saranno cancellate. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, pur senza citare direttamente quanto accaduto, in occasione della cerimonia di inaugurazione a Gorizia e Nova Gorica della 'Prima Capitale europea della cultura transfrontaliera GO 2025!', ha ricordato che «nella tragedia della Seconda guerra mondiale, un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato 'non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figlì. Con questo spirito abbiamo affrontato le pagine del dopoguerra, per scriverne una nuova. E nulla può far tornare indietro la storia che Slovenia e Italia hanno costruito e costruiscono insieme». È bipartisan la condanna della politica. Netto il commento della premier, Giorgia Meloni. «La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera», le parole della premier. «Ciò che è accaduto - sottolinea - è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito». Duro anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo cui «il vile sfregio alla Foiba di Basovizza è un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio». «Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo - aggiunge - non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto di inaudita gravità che non può e non deve restare impunito». Per il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, «lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe. Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile».
Non le manda a dire, ancora, il vicepremier azzurro e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe - scrive sui social - significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano. Condanna per questo gesto così vile che punta solo a minare il dialogo fra popoli che vogliono guardare verso un futuro di pace». Esprime, inoltre, «forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare» il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi. Di «attacco alla verità» e di «un tentativo di riscrivere la storia con l'odio» parla il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. E Alessandro Giuli, alla guida del dicastero della Cultura, sostiene che «nessuno potrà mai vandalizzare la verità storica». Il presidente leghista del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dal canto suo, ammonisce: «Ogni anno, con l'avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza. Le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi, per troppi anni dimenticati, che i popoli di queste terre hanno vissuto». Fra i dem, la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, sbotta: «Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. Qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici». E il leader di Italia viva, Matteo Renzi, segnala che «la vandalizzazione della foiba di Basovizza è un insulto alle vittime e alle loro famiglie. Coltivare la memoria significa anche non lasciare spazio e giustificazione per certi gesti».
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