Via libera dal Cdm, il femminicidio diventa un reato autonomo. Nordio: "Riforma epocale"

AGI - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge per l'introduzione del reato autonomo di femminicidio e l'adozione di altre misure contro la violenza sulle donne. Il provvedimento rappresenta una "riforma dirompente del diritto penale", come dichiarato dalla ministra delle Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi.  Il reato di femminicidio Secondo il testo approvato, "chiunque cagiona la morte di una donna come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna, o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo". Questo reato sarà una fattispecie autonoma nell'ordinamento penale. Sono state inoltre rafforzate le circostanze aggravanti già previste per altri reati gravi come lesioni personali, mutilazioni genitali, violenza sessuale e omicidio preterintenzionale. Misure per la protezion

Via libera dal Cdm, il femminicidio diventa un reato autonomo. Nordio: "Riforma epocale"

AGI - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge per l'introduzione del reato autonomo di femminicidio e l'adozione di altre misure contro la violenza sulle donne. Il provvedimento rappresenta una "riforma dirompente del diritto penale", come dichiarato dalla ministra delle Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. 

Il reato di femminicidio

Secondo il testo approvato, "chiunque cagiona la morte di una donna come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna, o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo". Questo reato sarà una fattispecie autonoma nell'ordinamento penale. Sono state inoltre rafforzate le circostanze aggravanti già previste per altri reati gravi come lesioni personali, mutilazioni genitali, violenza sessuale e omicidio preterintenzionale.

Misure per la protezione delle vittime

Il ddl introduce nuove garanzie procedurali, come l'audizione obbligatoria della vittima da parte del pubblico ministero nei casi previsti dal "Codice Rosso", non delegabile alla polizia giudiziaria. È previsto anche il parere non vincolante della vittima in caso di patteggiamento per reati legati alla violenza sulle donne. Inoltre, specifici obblighi informativi saranno rivolti ai familiari delle vittime.

Il testo rafforza anche gli obblighi formativi per magistrati e forze di polizia, con corsi dedicati alla gestione dei casi di violenza di genere. Un impegno crescente si registra nella creazione di "stanze rosa" per l'ascolto delle vittime, già presenti in 339 presidi di polizia e carabinieri in tutta Italia.

Pene più severe

Il ddl prevede un aumento significativo delle pene per reati come stalking e revenge porn, se commessi come atto di odio o discriminazione verso la vittima in quanto donna. In questi casi, le pene saranno incrementate "da un terzo a due terzi". Inoltre, le pene per maltrattamenti subiranno un aumento "da un terzo alla metà". 

Reazioni Istituzionali

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito il provvedimento un "risultato epocale". Secondo Nordio, il ddl valorizza il ruolo della vittima e dei suoi familiari, consentendo loro di partecipare più attivamente alle fasi investigative e successive. La ministra Casellati ha annunciato che questo ddl è propedeutico alla presentazione di un testo unico sui diritti delle donne e sulla loro tutela.

Anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato l'importanza della formazione delle forze dell'ordine, evidenziando il crescente utilizzo di strumenti come i braccialetti elettronici in chiave antistalking e l'aumento degli ammonimenti per stalking e violenza domestica, che nel 2024 hanno registrato un incremento del 44% e del 126% rispetto all'anno precedente.

Accoglienza positiva da parte dell'Ocf

L'Organismo Congressuale Forense ha accolto con favore il ddl, definendolo un importante passo avanti nella lotta alla violenza di genere. Laura Massaro, responsabile del dipartimento Pari Opportunità dell'OCF, ha dichiarato che la tipizzazione del femminicidio come crimine autonomo "garantisce una risposta più tempestiva ed efficace da parte della magistratura".

Meloni: "Il ddl è un grande passo avanti contro la violenza"

"Oggi il governo compie un altro passo avanti nell'azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime. Il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l'ergastolo, e prevede aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Norme che considero molto importanti e che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando il via libera del Consiglio dei ministri al ddl che introduce il reato di femminicidio, alla vigilia della Giornata internazionale della donna.
"Ringrazio i ministri che hanno lavorato al provvedimento e che ci hanno permesso di raggiungere, alla vigilia della Festa della Donna, questo importante risultato", conclude Meloni.

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