Violenza in “piazza Rio” a Ferrara: ragazzino pestato dai bulli
Ferrara «Non sono mica un tabacchino». Se la risposta a una banale di richiesta di una sigaretta è stata questa, scortese e arrogante, il resto è stato purtroppo peggio: un pestaggio. A raccontare le fasi preliminari alla violenta aggressione subita da un minore in piazza Ariostea il 7 novembre 2021 in piazza Ariostea è stata una testimone, che però oltre a pochi particolari ha affermato di non ricordare altro. Di quella violenza sono chiamati a rispondere due giovani bulli, finiti a processo davanti al giudice Giovanni Solinas per lesioni aggravate in concorso: un 22enne moldavo ospitato in una struttura di accoglienza e un suo coetaneo, italiano di seconda generazione e residente in Veneto. L’istruttoria si è in sostanza conclusa in poche udienza, quella fissata per il prossimo 13 maggio sarà dedicata alla discussione delle parti, dunque per le richieste di condanna o assoluzione da parte della procura e per le richieste di difesa e parte civile (la famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Carmelo Marcello). Entrambi gli imputati erano già maggiorenni all’epoca dei fatti, nei quali però erano coinvolti altri due ragazzi di età inferiore ai 18 anni e per i quali il procedimento pende davanti al competente Tribunale dei minori di Bologna. La vittima aveva ripercorso quei momenti difficilissimi nella precedente udienza di dicembre. A causa del pestaggio, oltre a contusioni e lividi, aveva subito la perforazione del timpano. Ma il peggio, comprensibilmente, è stato il trauma psicologico, che richiesto del tempo per essere affrontato. L’aggressione, ricostruita dalle indagini della Polizia di Stato, si è verificata in due fasi. La prima in piazza Ariostea, la seconda dopo un primo tentativo di fuga, verso la scuola San Vincenzo. Di quest’ultima sono stati protagonisti i due imputati
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