Vitale Barberis Canonico sceglie lo stretch per la P/26. Cautela sui dazi
Anche Vitale Barberis Canonico ha popolato gli spazi della 40esima edizione di Milano Unica, fino a ieri tra i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. All’appuntamento dedicato al tessile e accessorio alto di gamma lo storico lanificio biellese ha presentato la propria proposta primavera/estate 2026, incentrata sul comfort e sulla rilettura di alcune delle […]
![Vitale Barberis Canonico sceglie lo stretch per la P/26. Cautela sui dazi](https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/02/305.jpg)
Anche Vitale Barberis Canonico ha popolato gli spazi della 40esima edizione di Milano Unica, fino a ieri tra i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. All’appuntamento dedicato al tessile e accessorio alto di gamma lo storico lanificio biellese ha presentato la propria proposta primavera/estate 2026, incentrata sul comfort e sulla rilettura di alcune delle sue stoffe più classiche, dal ‘Revenge’ al ‘Perennial’ al ’21 Micron’.
Centrale il concetto di stretch, “prima concepito come meno pregiato, ormai invece fatto proprio anche dal lusso”, ha raccontato a Pambianconews l’amministratore delegato Alessandro Barberis Canonico. Lo stesso concept dello stand, che incarna la nozione di stretch, mette in scena in un viaggio grafico in cui trovano posto le proposte della collezione, in versione mono o bi-stretch, natural oppure con lycra.
Sullo sfondo, un anno che rimane complesso per il mondo del tessile. Ad adombrare le prospettive sul 2025, soprattutto lo spettro dei dazi minacciati dal neopresidente Trump verso l’Unione europea: “I prossimi sviluppi della politica statunitense e il loro eventuale impatto su di noi non sono ancora prevedibili o quantificabili, il che getta inevitabilmente un’ombra sulla seconda parte del 2025 che in teoria si prospetterebbe più serena e in recupero”.
Una prospettiva attendista, quella del player tessile, che spiega come buona parte dei propri clienti che confezionano in Italia e vendono oltreoceano siano europei, in particolare nel lusso.
Nell’ultimo anno, buon andamento per Nord Europa, eccezion fatta per la Germania, mentre l’Asia ha riscontrato un andamento positivo in Giappone ma complicato in Cina e Corea del Sud.
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