Volkswagen - Mire cinesi su due fabbriche tedesche
Spuntano nuove indiscrezioni sulle strategie di espansione in Europa dei costruttori cinesi. Secondo la Reuters, manager e Case automobilistiche del Dragone stanno tenendo d'occhio le fabbriche tedesche destinate alla chiusura e sono particolarmente interessati ai siti della Volkswagen.Le fabbriche nel mirino. In particolare, sarebbero entrati nel radar dei costruttori cinesi gli impianti di Dresda e Osnabrück: la Volkswagen, infatti, intende valutare delle alternative alla produzione di auto nel quadro dell'accordo con il sindacato IG Metall che ha congelato l'ipotesi di una loro chiusura immediata. Dresda, che impiega 340 lavoratori, dovrebbe fermare la produzione della ID.3 nel 2025, e Osnabrück, dove 2.300 dipendenti asemblano la versione cabriolet della T-Roc Cabrio, dovrebbe chiudere i battenti nel 2027. L'azienda di Wolfburg sarebbe disponibile a individuare un acquirente cinese proprio per la fabbrica della Bassa Sassonia: "Siamo impegnati a trovare un utilizzo continuativo per
Spuntano nuove indiscrezioni sulle strategie di espansione in Europa dei costruttori cinesi. Secondo la Reuters, manager e Case automobilistiche del Dragone stanno tenendo d'occhio le fabbriche tedesche destinate alla chiusura e sono particolarmente interessati ai siti della Volkswagen.
Le fabbriche nel mirino. In particolare, sarebbero entrati nel radar dei costruttori cinesi gli impianti di Dresda e Osnabrück: la Volkswagen, infatti, intende valutare delle alternative alla produzione di auto nel quadro dell'accordo con il sindacato IG Metall che ha congelato l'ipotesi di una loro chiusura immediata. Dresda, che impiega 340 lavoratori, dovrebbe fermare la produzione della ID.3 nel 2025, e Osnabrück, dove 2.300 dipendenti asemblano la versione cabriolet della T-Roc Cabrio, dovrebbe chiudere i battenti nel 2027. L'azienda di Wolfburg sarebbe disponibile a individuare un acquirente cinese proprio per la fabbrica della Bassa Sassonia: "Siamo impegnati a trovare un utilizzo continuativo per il sito", ha affermato un portavoce, rifiutandosi di commentare le indiscrezioni. "L'obiettivo deve essere una soluzione praticabile che tenga conto degli interessi dell'azienda e dei dipendenti".
Gli ostacoli. Il possibile ingresso dei cinesi nel tessuto industriale del settore automobilistico tedesco avrebbe duplici riflessi: maggior influenza dei cinesi nella patria di grandi marchi delle quattro ruote, oppure la possibilità di aggirare i dazi europei sulle elettriche prodotte in Cina. Ovviamente non mancano degli ostacoli, a partire dalla posizione del prossimo governo tedesco nei confronti di Pechino e dall'accoglienza dei sindacati tedeschi, che hanno un'enorme influenza all'interno dei consigli di sorveglianza delle aziende locali. Tuttavia, Stephan Soldanski, rappresentante sindacale di Osnabrück, ha chiarito che i lavoratori dello stabilimento non avrebbero nulla in contrario a produrre per uno dei partner delle joint venture cinesi della Volkswagen. Un altro ostacolo è rappresentato dalle autorità di Pechino, che dovrebbero autorizzare l'eventuale investimento e oggi sono sul piede di guerra con gli europei per la questione dei dazi. Detto questo, sono ormai diversi mesi che si parla della ricerca di siti europei da parte dei costruttori cinesi: alcuni investitori hanno valutato, per esempio, gli stabilimenti della Ford a Saarlouis (Germania) e dell'Audi a Bruxelles, mentre la Chery prenderà una decisione su una localizzazione nel Vecchio Continente nei prossimi mesi.
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