Web Tax estesa: Netcomm lancia lallarme per le PMI e il futuro digitale dellItalia
Si tratta di "una misura che impoverirà lItalia"
La recente decisione del governo di estendere la Digital Services Tax a tutte le imprese che generano ricavi da servizi digitali sul territorio italiano, senza soglie di fatturato, sta suscitando forti preoccupazioni. Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, mette in guardia contro il rischio che questa misura possa impoverire il sistema economico del Paese, colpendo in particolare la competitività delle PMI e l’attrattività dell’Italia per investimenti in innovazione digitale.
PENALIZZA IL SETTORE DIGITALE
La nuova estensione della Web Tax mira a tassare i ricavi lordi delle imprese digitali operanti in Italia, includendo anche piccole realtà con margini di profitto ristretti. Secondo il Presidente di Netcomm, Roberto Liscia, che già aveva espresso forti preoccupazioni riguardo a questa misura, si tratta di “un colpo di grazia per le imprese che operano nel settore dei servizi digitali, oltre che per quelle che ne usufruiscono”.
Liscia evidenzia come questa tassazione sui ricavi possa rallentare la crescita economica, costringendo le imprese a ridurre gli investimenti e a valutare possibili delocalizzazioni. L’imposizione fiscale, infatti, riduce la competitività delle aziende, compromettendo il loro potenziale di sviluppo e contribuendo, paradossalmente, a un calo del PIL e del gettito fiscale complessivo.
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